20 Febbraio 2024
haaretz.com

Il peggior governo di sempre vuole lasciar bruciare Israele

Editoriale di Haaretz


La decisione di imporre restrizioni ai musulmani che vanno a pregare presso la Moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan è la più pericolosa che questo orribile governo abbia preso da quando è iniziata la guerra.

Il Ramadan, che inizia il prossimo mese, avrebbe potuto essere un’ottima opportunità per dimostrare che i portavoce di Hamas mentono e che la guerra di Israele è contro Hamas, non contro l’intero popolo palestinese o contro tutti i musulmani. Era un’opportunità per smentire la propaganda di questa organizzazione terroristica secondo cui Israele intende colpire la libertà di culto musulmano sul Monte del Tempio (noto anche come Al-Aqsa) e cambiare lo status quo nel territorio, oltre che un’opportunità per operare una distinzione tra Hamas e gli arabi in Cisgiordania, Gerusalemme Est e Israele.

Ma questo governo, il peggiore nella storia di Israele, è controllato dall’attivista del Monte del Tempio Itamar Ben-Gvir e guidato da un politico fallito la cui visione ha portato Israele sull’orlo dell’abisso. Di conseguenza, non solo sta perdendo questa occasione, ma sta usando il Ramadan come opportunità per gettare più benzina sul fuoco del conflitto con i palestinesi.

Durante la riunione del gabinetto di guerra di domenica, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha ancora una volta “ceduto” ai capricci del Ministro della Sicurezza Nazionale Ben-Gvir. A giudicare da un riassunto della discussione, sembra che la polizia intenda limitare severamente l’ingresso dei fedeli musulmani ad Al-Aqsa durante il Ramadan, compresi i cittadini arabi di Israele.

Questa decisione è stata presa nonostante l’esperienza passata mostri che limitare l’accesso al Monte durante il Ramadan quasi sempre comporta un alto prezzo in termini di sicurezza. Dal punto di vista dei palestinesi, la decisione è un’ulteriore prova della minaccia al loro status nel loro luogo più sacro. La decisione è stata presa in barba alle posizioni delle Forze di Difesa Israeliane e del servizio di sicurezza Shin Bet, che sostenevano entrambi che le restrizioni avrebbero potuto accendere ulteriori fronti di conflitto a Gerusalemme, in Cisgiordania e nelle città miste ebraico-arabe all’interno di Israele. La decisione è stata presa anche contro le obiezioni dei consulenti legali, che hanno fatto notare che c’è un problema costituzionale nell’imporre ampie restrizioni alla libertà di culto dei cittadini israeliani.

Secondo lo status quo che Netanyahu stesso ha confermato più volte, solo i musulmani possono pregare sul Monte del Tempio. Di conseguenza, l’argomento che anche la libertà di culto degli ebrei è limitata è falso, persino spregevole. Questa pericolosa decisione segue la decisione di non permettere ai lavoratori palestinesi della Cisgiordania di tornare a lavorare in Israele e la chiusura dei cancelli del Monte del Tempio a migliaia di fedeli musulmani ogni venerdì. Netanyahu non gode più della presunzione di ignoranza o di un errore di giudizio. Nel migliore dei casi, ha preso questa decisione per motivi estranei agli interessi nazionali di Israele, ovvero la preoccupazione per la stabilità della sua coalizione di governo. E nel peggiore dei casi, l’ha presa per estendere e radicalizzare la guerra, posticipando così il giorno della resa dei conti dopo la guerra.


Questo articolo è l’editoriale principale di Haaretz, pubblicato sui giornali in Israele, in ebraico e inglese.


(www.haaretz.com, 20 febbraio 2024)

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