Louis Frayasse
Roy Bourgeois, prete cattolico americano impegnato a favore dell’ordinazione delle donne, è stato ridotto [ndr.:o innalzato?] allo stato laicale dal Vaticano.
Un giudizio senza appello. Il 4 ottobre scorso, la Congregazione per la dottrina della fede, incaricata della conservazione del dogma cattolico, ha destituito il prete americano Roy Bourgeois, riducendolo allo stato laicale. La decisione era attesa da diversi anni. Nell’agosto 2008, Roy Bourgeois aveva concelebrato l’eucaristia in occasione dell’ordinazione presbiterale di una donna, Janice Sevre-Suszynska, delitto passibile di scomunica automatica nella Chiesa cattolica.
Il caso ha avuto molta risonanza oltre Atlantico in quanto Roy Bourgeois, oggi settantaquattrenne, è una figura familiare per molti americani. Da più di vent’anni questo prete della Società delle missioni estere cattoliche d’America, meglio conosciuta con il nome di società di Maryknoll, porta avanti una battaglia accanita all’interno della sua organizzazione, SOA Watch.
SOA Watch è nata nel 1990, un anno dopo l’assassinio di sei preti gesuiti in Salvador da parte dei soldati formati alla Scuola delle Americhe (School of the America, SOA, ribattezzata Western Hemisphere Institute for Security Cooperation, nel 2001). Dalla sua creazione nel 1946, questa scuola militare dell’esercito ha accolto decine di migliaia di soldati latinoamericani per dispensare loro una formazione centrata attorno alle tecniche della contro-insurrezione. Il principale rimprovero rivolto alla SOA/WHINSEC è aver contribuito a formare – in particolare all’uso della tortura – gli ufficiali degli eserciti dei diversi regimi dittatoriali del secolo scorso in America Latina. Quegli ufficiali sarebbero responsabili della tortura, della morte o della scomparsa di centinaia di migliaia di persone in America Latina. Fin dalla sua fondazione, l’obiettivo di SOA Watch è quello di far chiudere la Scuola delle Americhe e di modificare radicalmente la politica estera americana in America Latina. Per far questo, l’organizzazione organizza manifestazioni, digiuni e veglie silenziose, nonché azioni di lobbying mediatico e parlamentare. Militante infaticabile, Roy Bourgeois ha passato diversi anni in prigione per essere entrato all’interno del recinto della scuola militare. Come coronamento di due decenni di attivismo, Roy Bourgeois e SOA Watch sono nominati per il premio Nobel per la pace 2010 dall’American Friends Service Committee, un’organizzazione quacchera, essa stessa premiata nel 1947.
Tuttavia, dopo diversi anni, Roy Bourgeois si è impegnato in un’altra lotta: quella dell’ordinazione delle donne all’interno della Chiesa cattolica. A causa della sua scomunica e della sua riduzione allo stato laicale, è stato costretto a lasciare la società di Maryknoll, in cui ha operato per 40 anni.
“Il Vaticano e Maryknoll possono destituirmi, ma non possono far scomparire il problema dell’uguaglianza dei sessi nella Chiesa cattolica”, ha dichiarato in un comunicato. “La rivendicazione dell’uguaglianza dei sessi è radicata nella giustizia e nella dignità e non scomparirà. Quando c’è un’ingiustizia, il silenzio è la voce della complicità. La mia coscienza mi ha imposto di rompere questo silenzio e di affrontare il peccato di sessismo nella mia Chiesa.”
Recentemente, Roy Bourgeois si era avvicinato all’associazione Roma Catholic Women Priests (RCWP, donne prete cattoliche), un organismo internazionale che rivendica l’accesso delle donne al presbiterato nella Chiesa cattolica.
“Roy è sempre stato solidale con tutti coloro che credono nell’ordinazione delle donne all’interno di una Chiesa non clericale e non gerarchica”, afferma Bridget MaryMeehan, membro dell’associazione RCWP e ordinata vescovo nel 2009. “La Chiesa cattolica non può continuare la sua discriminazione nei confronti delle donne e attribuirne la responsabilità a Dio. Tutti i battezzati sono a immagine di Cristo e, per questo, sia uomini che donne possono celebrare la messa. Noi non desideriamo lasciare la Chiesa cattolica perché la amiamo, desideriamo invece trasformarla affinché riconosca l’uguaglianza di tutti davanti al Vangelo, preconizzata da Gesù.”
Oggi, l’associazione RCWP rivendica la presenza di 150 donne prete nel mondo, la maggior parte delle quali negli Stati Uniti. Le prime sono state ordinate nel 2002 da un vescovo cattolico, Romulo Antonio Braschi, e questo permette alle donne prete di affermare, malgrado la scomunica automatica di cui sono vittime, che la loro ordinazione è valida, poiché non ha infranto la successione apostolica.
“Non si tratta semplicemente di inserire pienamente le donne nella Chiesa”, spiega Janice Sevre-Duszynska, la cui ordinazione nel 2008 è all’origine dell’espulsione di Roy Bourgeois. “Quello che noi rivendichiamo, è un presbiterato rinnovato in una Chiesa cattolica trasformata, una Chiesa nella quale tutti – divorziati, non cattolici, omosessuali – siano i benvenuti. Spero che i preti maschi trovino il coraggio di dire “ora basta”, e che chiederanno più giustizia ai loro vescovi.” Per il momento le donne prete RCWP celebrano la messa in “chiese case” o in locali presi in affitto ad altre denominazioni cristiane. Continuano a porre, senza cedimenti, il problema delle donne all’interno della Chiesa cattolica.