Ricominciamo LabMi, la città del primum vivere
Sabato 17 sett 2016, h. 18, Libreria delle Donne di Milano, Via Calvi 29, 02 7000 6265
Proposto da: Sandra Bonfiglioli, Bianca Bottero, Maria Bottero, Emilia Costa, Ida Farè, Stefania Giannotti, Laura Minguzzi
Il respiro della città
Il respiro della città incornicia il laboratorio di idee e progetti per Milano. E’ una fase di lavoro in comune che pensiamo di rinnovare.
Viene dopo le 5 giornate della primavera che hanno messo al centro una domanda:
Esiste una Milano amica della libertà delle donne?
Abbiamo indagato questa domanda facendo mappe dei modi di abitare.
Finora ha riguardato 3 donne, le chiamiamo Lei per ovvi motivi di rispetto della riservatezza, diverse per età, lavoro, famiglia, quartiere di abitazione.
Abbiamo il materiale live prodotto: mappe, registrazione del loro discorso e dei nostri, trascrizione cartacea.
Partiamo da quanto abbiamo già intuito e andiamo oltre. Abbiamo ascoltato i racconti e abbiamo imparato, intuito attraverso le parole d’oro zecchino, che la città è amata dalle donne, che dagli anni 80 lavorano nel movimento e nelle istituzioni e nei circoli di base e trasformano le loro/nostre abitazioni per renderla amica di un abitare dove il lavoro è parte della vita e non viceversa. E vivere è relazionarsi con altri esseri umani e con le cose materiali dell’ambiente e con gli zefiri invisibili dell’aria e del cielo.
Ora mettiamo al centro tutto questo con la città fisica, disegnata e organizzata negli spazi e nei tempi secondo quel genius loci che ci fa riconoscere Milano appena scesi dal treno. E secondo una cultura progettuale diffusa che si colloca fra i/le grandi del progetto urbano. E noi donne abbiamo esperienza e idee e desiderio da dire.
Il materiale è a disposizione già il 17 per riflettere tutte assieme su due domande che approfondiscono quella iniziale:
1° domanda. Le 3 storie di Lei quali indicazioni danno sull’amicizia inscritta nel disegno e nell’organizzazione di Milano che diventa habitat della libertà di lei? Dove vediamo questa Milano amica con gli occhi e con la mente?
2° domanda. Come è fatta l’architettura di spazi e tempi del vivere quotidiano di ciascuna di Lei? Questa architettura che muta e si trasforma in continuazione lungo l’asse del tempo, è costruita dal loro proprio corpo attivo di gesti e percorsi e stare/andare e intermezzi di frattempi che scandiscono il succedersi delle azioni e incontri voluti/casuali.
E la fisicità del corpo si complica con emozioni e fatica e rabbia e gioia e disperazione e ricordi che irrompono. E sguardi rivolti al dopo che già irrompe nel qui e ora. Abitare è una pratica che riguarda nello stesso momento il corpo, la mente, il cuore di una creatura vivente.
Questa architettura del corpo vivente si inscrive e si nutre nel corpo fisico e pietroso della città, nel suo disegno e nell’organizzazione spaziale e oraria dei servizi offerti.
Sabato 17 decideremo assieme, usando le due domande e il materiale del lavoro svolto, quali sono i punti fermi che abbiamo guadagnato dai 5 laboratori precedenti. I punti fermi li usiamo come pilastri per orientare il lavoro comune da fare nel nuovo anno di laboratorio
(www.libreriadelledonne.it, 13/09/2016)