6 Marzo 2015

Intuizione e chiarezza

di Marta Equi

 

Rileggevo un testo di critica d’arte femminista, americano, del 1976[1], dove vengono analizzate le opere e le biografie di alcune artiste, attraverso saggi o dialoghi. Uno di questi è tra l’autrice, la critica Lucy Lippard e Yvonne Rainer, importante artista vivente, coreografa e filmmaker.

L’autrice chiede all’artista se si consideri femminista, e da qui si apre un interessante dialogo tra le due (riportato di seguito sia in inglese che in italiano – la traduzione è mia), che nel tentativo di spiegare che cosa sia il femminismo, sollevano con semplicità alcuni temi importanti.

 

Lippard dice che il femminismo non ha a che fare con “grabbing a piece of pie”, agguantare un pezzo della torta, ma con la consapevolezza di essere donna, e con il mettere a frutto questa consapevolezza.

Suggerendo la presenza di un’intuizione che richiede solo di essere chiarita e comunicata. Ed è un modo di stare nel mondo informato di questa intuizione, che a prescindere dalle forme e i modi in cui si esplica (in questo caso si parlava del contenuto delle opere d’arte) fa politica, e fa la differenza.

Interviene poi l’artista e domanda: an awareness of difference and trying to clarify it?

Con questa espressione Rainer non sta dicendo secondo me che la differenza va capita e spiegata, ma che ci è già conosciuta e che si può provare a rischiararla, portarla alla luce..

 

Questo passo mi ha fatto sorridere al pensiero di fare le cose, le più svariate, portando custodita la differenza. Di questa cosa qui, una volta portata alla luce non si sa come disfarsene, sta lì ed è presente nelle parole e attiva nelle azioni, ed è una meraviglia.

 

***

Lucy Lippard: Do you consider yourself a feminist?

Yvonne Rainer: Well, to feminists I always say I’m not and then I wait for them to tell me that I am and then I end up agreeing with them. I addressed Mimi Schapiros’ class in the feminist art program at Cal Arts and I was told that my work deals with myself as a woman therefore I am a feminist – a very broad definition of feminism. What’s your definition of a feminist?

Lucy Lippard : It goes further that just being a woman and dealing with it to any old extent in your work, and further than political activity that does not affect your work. To begin with, I’m absolutely convinced that you’ll have to deal with it differently because you’re a woman and your experience is entirely different no matter how much the same as a man’s you may want it to be. No, I think it’s more a recognition of the fact that you’re a woman and the seeing this a positive factor, being conscious of its ramification. That being a woman isn’t bad, isn’t something to be ashamed of, in fact is good, that that there is material for both art and life in that difference, and pride in it. (…)

It’s certainly not just rethorising and grabbing a piece of the pie, but a real consciousness of what it is to be a woman for you and for other women. What there is in common. How you use that awareness…

Yvonne Rainer: An awareness of difference and trying to clarify it?

Lucy Lippard: And then becomes political even if the art itself isn’t directly political in subject matter. Making other people aware is a political act.

Yvonne Rainer Well then, you’ve convinced me that I’m feminist…

 

Lucy Lippard: Ti consideri una femminista?

Yvonne Rainer: Beh, alle femministe dico sempre che non lo sono, ma poi aspetto che loro mi mostrino come in realtà io lo sia, e va a finire che do loro ragione. Affrontai la classe di Mimi Schapiro nel programma di Arte Femminista al Cal Arts e mi dissero che poiché la mia pratica artistica aveva a che fare con me come donna allora ero una femminista…una definizione piuttosto vaga di femminismo. Qual’ è la tua definizione di femminismo?

Lucy Lippard:

Va oltre il puro fatto di essere una donna e fare i conti con ciò in modalità vecchie, e va oltre il fare un’attività politica che non c’entra nulla col tuo lavoro.

Innanzitutto, sono assolutamente convinta che proprio perché sei una donna, il lavoro dovrai affrontarlo differentemente, la tua esperienza è diversa, non importa quanto tu creda che sia uguale a quella di un uomo. No, io penso che sia piuttosto un riconoscimento del fatto che sei una donna e questa è una cosa positiva, con tutte le sue implicazioni. Riconoscere che essere una donna non è male, non bisogna vergognarsene, anzi in realtà è piuttosto bello, e c’è materiale sia per l’ arte che per la vita in questa differenza, e orgoglio, anche. (..)

Di certo non vuol dire solo fare delle polemiche e volersi accaparrare un pezzo della torta, ma una vera consapevolezza di cosa significa essere donna per te e per le altre donne. Che cosa c’è di comune. E come usi questa consapevolezza…

Yvonne Rainer : Una consapevolezza della differenza e un tentativo di spiegarla?

Lucy Lippard: E questo diventa un fatto politico anche se l’arte che fai non è direttamente politica nel suo contenuto o tema. Rendere consapevoli è già un atto politico.

Yvonne Rainer Beh, direi che mi hai convinto, in effetti sono femminista…

[1] Lucy Lippard (1976) From the Center. Feminist essays on women’s art. E.P.Dutton, New York.

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