24 Giugno 2020
The Guardian

JK Rowling: dalla magia al cuore di una tempesta su Twitter

di Vanessa Thorpe


L’autrice dei libri di Harry Potter è al centro di una tempesta di polemiche, iniziate con un tweet sui diritti di genere


Una storia semplice a lieto fine dove si smaschera e si sconfigge il male ha un grande fascino, soprattutto se lungo il cammino ci sono minacce e ostacoli da affrontare. Per due decenni, JK Rowling non solo ha deliziato lettori e lettrici con questo tipo di storie, ma è stata anche la prova vivente del trionfo sulle avversità, avendo scritto fiduciosamente i libri per sua figlia dentro un caffè di Edimburgo, nel tentativo di riscaldarsi e avere una nuova vita per se stessa e la sua piccola.

Ora, le schiere di ammiratori di Rowling stanno aprendo gli occhi sulle difficoltà del mondo reale, in cui nessun individuo può sottrarsi ai cambiamenti nella valutazione e dove il contesto è tutto. «Oh no, perché stiamo trasformando Harry Potter in una guerra di genere?» ha lamentato un fan di Rowling online la scorsa settimana, con una riga di commento sulle opinioni dell’autrice circa i diritti dei transgender diffuse in tutti i social. «Ha dimostrato di essere letteralmente una cattiva», ha sostenuto Eden@wrath su Twitter.

Questo fine settimana la disputa sembra il grande scontro all’interno di una guerra generazionale, non solo una scaramuccia nella sezione “narrativa per bambini” della biblioteca. Una delle scrittrici di maggior successo al mondo è accusata di aver abbandonato alcune delle persone più vulnerabili della società, quelle che sentono di essere nate nel corpo sbagliato.

Di conseguenza, le star della serie cinematografica basata sui suoi romanzi, una volta felici di condividere il red carpet con lei, sembrano essersi allontanate educatamente da Rowling. Emma Watson, che ha interpretato Hermione Granger, ha affermato che le persone transgender hanno il diritto di essere chi dicono di essere, senza che nessuno lo metta in discussione. Daniel Radcliffe, che ha interpretato Harry Potter, ha parlato in termini simili, anche se ha fatto notare con cautela che non voleva si presumesse che stesse attaccando Rowling.

A partire dalle loro dichiarazioni, è stato chiesto a politici, romanzieri e attori di rendere note le loro posizioni, e così anche agli studi della Warner Bros, pronti a realizzare un nuovo redditizio film della serie Animali fantastici (tratto da un libro legato alla saga di Harry Potter, ndt).

La raffica di dichiarazioni e tweet ha ulteriormente deteriorato la ormai logora demarcazione tra gli atteggiamenti liberali e quelli conservatori. Sebbene tali schieramenti appaiano perlopiù legati all’età, quello vicino alla Rowling è etichettato invece da alcuni come più vecchio e lento nel riconoscere le mutate priorità. Anche il sito di fan di Harry Potter preferito dall’autrice, The Leaky Cauldron, ha esortato i follower a smettere di comprare i libri o guardare i film, mentre una scuola nel West Sussex ha cambiato il nome di una delle sue case da JK Rowling a Blackman, come dedica a Malorie Blackman, autrice della serie di romanzi Noughts& Crosses.

Un segno chiave della confusione è il fatto che venerdì (12 giugno 2020, ndt) la Rowling, una socialista, ha ricevuto il suo più controverso sostegno da un titolo sensazionale apparso sul quotidiano Sun. Annunciando un’intervista dal Portogallo con il primo marito dell’autrice, Jorge Arantes, il titolo recitava: «Ho schiaffeggiato JK e non mi dispiace». Gli editori del Sun sostengono che sia stato un tentativo di far vergognare Arantes, ma molti commentatori, incluse associazioni contro gli abusi domestici, hanno criticato il giornale per aver dato voce a un uomo accusato di violenza.

Dalla parte di Rowling sono schierate alcune delle voci storiche del femminismo, tra cui la femminista radicale Julie Bindel, che ha espresso il suo sostegno in questo fine settimana: «La sua posizione politica non ha nulla a che fare con le questioni transgender. È sempre stata una femminista e ha ispirato generazioni di giovani donne e uomini a esaminare i problemi della discriminazione basata sul sesso», ha dichiarato all’Observer.

Alla base di tutto questo clamore e del recente focus sulla vita personale di Rowling c’è la sua decisione di parlare delle proprie esperienze per spiegare la propria posizione sui diritti dei transgender. Ma mentre Rowling ha sollevato il velo sulla violenza subita in passato, non ha svelato un prima nascosto impegno politico. È stata a lungo politicamente esposta e attiva sia su questioni parlamentari che sociali, e ormai è pure abituata a essere denigrata.

Nel dicembre 2018 su Twitter ha adottato un finto linguaggio biblico per rispondere a chi contestava le sue critiche a Jeremy Corbyn: «Ed ecco, a lei è apparsa una schiera di difensori di Corbyn, che sono scesi sulle sue citazioni e non aveva paura, perché era abituata.»

Nata a Yate, nel Gloucestershire, Joanne, 54 anni, autrice, laureata all’Università di Exeter, ha perso sua madre nel 1990. Poco dopo è andata in Portogallo per insegnare inglese e ha conosciuto Arantes lavorando come giornalista televisiva a Porto. Una relazione tempestosa, a detta di entrambi, che fu formalizzata velocemente da un matrimonio nel 1992 e dalla nascita della figlia Jessica l’estate successiva. Rowling è tornata in Scozia solo sei mesi dopo, richiedendo un ordine restrittivo su Arantes che aveva rintracciato lei e la bambina a Edimburgo.

Poi c’è stato il periodo di cui JK Rowling è più orgogliosa, dove ha lottato per prendersi cura di sua figlia col sostegno dei benefici statali, mentre scriveva la sua saga di magia per ragazzi. Una volta pubblicati, i suoi libri divennero di culto, per poi passare rapidamente allo status di potente istituzione culturale e rendere l’autrice una delle persone più ricche del paese. Rowling, poi risposatasi con un medico, Neil Murray, e avuti altri due figli, ha continuato a cimentarsi a livello creativo. Quando nel 2012 ha terminato la saga di Harry Potter, ha scritto un romanzo per adulti ben accolto, The Casual Vacancy (trad. it. Il seggio vacante, ed. Salani 2012, ndt), e poi una serie di thriller sotto lo pseudonimo Robert Galbraith.

Lo spirito combattivo di JK Rowling era già stato messo in evidenza nel 2011, quando prese pubblicamente le armi contro la stampa britannica per essersi intromessa nella sua vita privata. Nell’inchiesta di Leveson, ha parlato del suo orrore per gli sforzi dei giornalisti di scoprire la sua vita familiare.

Per alcuni dei suoi fan, più problematica è invece risultata la sua posizione di opposizione a Corbyn quando era capo del partito laburista. JK Rowling ha regolarmente criticato l’approccio di Corbyn sui social media ed ha iniziato a manifestarsi in contrasto con la trasformazione della politica di sinistra tesa a guadagnare terreno con i più giovani.

L’acceso dibattito di oggi è iniziato con un tweet scherzoso. Rowling aveva commentato un articolo online che faceva riferimento a «persone che hanno le mestruazioni» scrivendo: «Sono sicura che c’era una parola per quelle persone. Qualcuno mi aiuti. Sonne? Fonne? Tonne?». Assente dalla piattaforma dei social media da un po’, l’autrice era tornata per parlare del suo nuovo libro per bambini, The Ickabog, e ha detto di essere stata immediatamente etichettata come Terf, un acronimo dispregiativo che significa “femminista radicale trans-escludente”. Poi mercoledì è arrivata la sua dichiarazione, intitolato TERF WARS.

È qui che ha rivelato la natura violenta del suo primo matrimonio con Arantes e ha parlato di una precedente aggressione sessuale cui è sopravvissuta. Ha anche scritto del suo disagio per il numero di ragazze a cui ora viene offerto un intervento chirurgico di transizione, perché sono infelici nei loro corpi. Tuttavia, ha riconosciuto che «la transizione può essere una soluzione per alcune persone con disforia di genere».

Ha sostenuto che durante la sua infanzia «il fascino della fuga dalla femminilità sarebbe stato enorme», aggiungendo: «Se avessi trovato online quel sostegno e quella simpatia impossibili da trovare nell’ambiente a me circostante, credo che avrei potuto essere convinta a trasformarmi nel figlio che mio padre aveva apertamente dichiarato avrebbe preferito.»

La Rowling è stata subito accusata di essere transfobica, inizialmente dagli attivisti, sebbene sostenesse che «non è odio dire la verità». Considera i costumi contemporanei come i più misogini che abbia mai vissuto, ha detto, lamentandosi: «Per le donne non è abbastanza essere alleate delle trans. Le donne devono accettare e ammettere che non vi è alcuna differenza materiale tra le donne trans e loro stesse.»

È improbabile che la controversia si spenga presto proprio perché Rowling è ancora molto importante per tante persone. Gli atteggiamenti delle due fazioni vanno anche al cuore della questione se i diritti dei transgender influenzino i diritti delle donne e delle ragazze e se le paure della comunità transgender di abusi e violenza siano più valide e pressanti.

Oltre a questo, sembra essere in evoluzione anche la natura stessa delle caratteristiche femminili e maschili, e insieme alla questione di chi riesce a definirle. Quando la polvere si depositerà, resta da vedere se la reputazione di JK Rowling sopravvivrà intatta.


(The Guardian, 14 giugno 2020 – traduzione italiana di Laura Colombo)

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