4 Luglio 2014
Internazionale

La fiducia delle donne

di Luisa Muraro

 

Alcune hanno protestato per le tesi sostenute dalle due autrici di La fiducia delle donne. Io protesto per le scelte dell’Internazionale che, dopo aver scelto il lungo quanto debole articolo delle due americane, gli oppone il testo di un’inglese che fa tacitamente appello al femminismo di Stato. Chiuso. Da una parte il fai-da-te, dall’altra il progresso sociale. Sembra che non ci sia mai stata una rivolta femminista, un movimento delle donne, un conflitto tra i sessi, una Carla Lonzi, una Antoinette Fouque, una Kate Millett, una Mary Daly, un pensiero della differenza… Un corso di fatti e idee che ha rotto gli argini dell’emancipazione fissati dalla borghesia occidentale. Un imprevisto di cui non sappiamo l’ampiezza e gli esiti, ma sicuramente riguarda la fiducia delle donne.

L’Internazionale più volte ha mostrato di preferire un femminismo convenzionale, il più rispondente al capitalismo che promuove parità in vista della competizione che fa profitto. E può durare finché vuole perché la parità è un miraggio. Non credo che la preferenza dell’Internazionale sia deliberata, credo piuttosto che sia inconsapevole obbedienza alle regole del fare notizia: c’è un reale che non fa notizia, sempre di più in un mondo di finta politica.

(Internazionale, 4 luglio 2014)

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