14 Luglio 2016

La scommessa della libertà femminile

di Giuliana Giulietti, Giovanna Papucci, Patrizia Fallani, Stefania Burgalassi, Enrica Ricci, Lucilla Serchi (gruppo Gemma)

“Gemma” è il nome del gruppo femminista che abbiamo costituito al Centro Donna del Comune di Livorno, gestito dall’associazione Ippogrifo, per rilanciare le risorse del femminismo. Queste risorse sono state prese, ma in parte anche perse, dal femminismo di stato – politiche paritarie, governi a quota rosa, neutralizzazione del conflitto fra i sessi. Noi vogliamo rinforzare il femminismo della differenza, che fin dagli anni Ottanta ha fatto dello spostamento dal paradigma dell’oppressione al paradigma della libertà femminile la sua sfida teorica. Come scrive Ida Dominijanni in Il Trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi c’è alla base un’idea di libertà femminile politica e relazionale  (perché vive nella sfera pubblica e perché ancorata alla pratica della relazione tra donne); un’autonomia misurata sull’autorità materna (e non sulla legge del padre), sopra la legge (non subordinata alla politica dei diritti), sorgiva ed eventuale (riconoscibile in contesti inusuali o imprevisti e al di fuori degli schieramenti politici tradizionali).

Ci piace ricordare che alcune di noi fin dagli anni Ottanta e Novanta facevano parte del gruppo documentazione del Centro Donna di Livorno, e che il gruppo era in relazione con la Libreria delle donne di Milano e con il Virginia Woolf di Roma, vale a dire con i due luoghi più autorevoli del femminismo italiano. Sono stati anni di scambio intenso e fecondo, di condivisione di pensieri e di pratiche che mantenevano aperto l’orizzonte della differenza sessuale. Un orizzonte che mai si è chiuso perché la direzione del femminismo, il suo movimento è di essere sempre aperto a un di più. Alzare il cielo e allargare l’orizzonte – è la bella espressione di Luisa Muraro.

Il percorso che porta alla nascita di Gemma inizia nel 2011 con la relazione tra Giovanna e Giuliana che decidono di presentare al Centro Donna il libro di Luisa Muraro, Non è da tutti. L’indicibile fortuna di nascere donna. La discussione sul libro alla presenza dell’autrice e di tantissime donne è stato un momento di scambio straordinario che ha dato più forza al desiderio di riprendere la pratica politica della relazione fra noi. Le iniziative promosse in questo senso hanno suscitato interesse e progressivamente il gruppo è cresciuto.

Alcune tappe importanti del nostro lavoro: la presentazione del libro Mia madre femminista.Voci da una rivoluzione che continua, curato da Luciana Tavernini e Marina Santini, che ha visto la partecipazione attiva di numerosi studenti, ragazze e ragazzi, che avevano letto e discusso il libro con le loro insegnati;  la lettura di Il trucco di Ida Dominijanni;  la lettura di Speculum. L’Altro Uomo. Otto punti sugli spettri di Colonia, un testo scritto all’indomani dei fatti di Colonia da Alessandra Bocchetti, Ida Dominijanni, Bianca Pomeranzi, Bia Sarasini. Giuliana e Patrizia hanno partecipato all’incontro che su questo testo si è tenuto alla Casa Internazionale della Donna di Roma e hanno condiviso con le altre quanto era emerso nella discussione.

Noi siamo radicalmente contro l’utero in affitto o maternità surrogata e, dunque, contro la mercificazione del corpo femminile fecondo e del suo frutto. Abbiamo seguito con attenzione la discussione che si è svolta su questi temi e c’è da dire che a differenza dell’iter parlamentare sulla procreazione medicalmente assistita che fu un dibattito tra soli uomini incentrato sull’embrione, l’ingegneria genetica e che oscurava la madre, le donne questa volta sono state interpellate. Dai media e dall’opinone pubblica. Le donne sono intervenute anche con posizioni diverse e spesso problematiche, ma determinate – osserva Lia Cigarini – a dire alt, vogliamo pensarci, e non passa così alla leggera questa cosa che implica il corpo della donna e la relazione materna. La loro parola sulla scena pubblica è stata una parola di autorità.

Sulla maternità surrogata e sul ruolo che tecnica e mercato giocano nella generazione stiamo lavorando da circa due mesi. Nei nostri incontri settimanali abbiamo letto insieme il libro di Luisa Muraro, L’Anima del corpo. Contro l’utero in affitto, i testi di Silvia Niccolai, Quello che i diritti non dicono e Con l’universalismo è Lei che ci perde; e proseguiamo le nostre riflessioni con i saggi contenuti in Diotima. L’ombra della madre. Giuliana, che è in relazione con la Libreria delle donne di Milano, ha partecipato alle redazioni allargate di Via Dogana 3: Il corpo femminile fecondo (13 marzo 2016); Libertà femminile: prezzi pagati e prezzi da pagare (8 maggio 2016) introdotte da Luisa Muraro e dalla costituzionalista Silvia Niccolai. Il 30 di aprile Giuliana e Patrizia hanno partecipato alla conversazione su maternità/gestazione nell’esperienza e nella politica delle donne aperta da Lia Cigarini e Luisa Muraro a partire dal libro di Luisa, L’Anima del corpo.

Su questi temi intendiamo prendere parola pubblica e aprire un confronto con le donne e gli uomini che non ci stanno a sottomettersi allo strapotere del mercato e della tecnica e al loro tentativo di trascinarci al di fuori della sfera dell’umano. Facendo pagare a tutte e a tutti un prezzo altissimo: la cancellazione del debito con la donna che ci mette al mondo. Un prezzo che noi non siamo disposte a pagare. Il femminismo della differenza ha una grande forza teorica che si articola a livello filosofico e giuridico e che dobbiamo riuscire a tradurre/ esprimere in una parola e in un agire politico. E’ la nostra scommessa, ciò a cui ci sentiamo chiamate.

(www.libreriadelledonne.it, 14/7/2016)

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