di Mira Furlani
Firenze, 5 maggio 2014 – Donna uccisa e trovata come se fosse crocefissa a una sbarra, in via del Cimitero di Ugnano, una strada alla periferia di Firenze. Secondo gli investigatori il modo in cui la donna è stata legata, la crocefissione, è casuale e chi l’ha fatto non aveva in mente alcun fine “simbolico”.
So poco delle indagini su questo ennesimo “femminicidio” perché mi trovo segregata in casa per motivi di salute. In generale di queste notizie la gente s’interessa per sapere i particolari scandalistici a sfondo sessuale e, siccome siamo a Firenze, interessa la scoperta dell’ennesimo “maniaco”. A dire il vero non volevo scriverne, ma abito vicino al luogo dell’accaduto, è un luogo che conosco bene, spesso ci passo vicino in auto quando vado a Scandicci (FI) a trovare mio fratello. Si dice che il luogo fa parte di una zona degradata della città. Non è proprio così: si trova sul confine Firenze/Scandicci, luogo dove ancora si coltiva la terra. Stanotte ho sognato il posto e stamattina ho pensato che dovevo scrivere soprattutto per parlare della morte per crocifissione di una donna, una donna come me.
Per prima cosa voglio far sapere il nome della donna brutalmente seviziata e uccisa. Sì, perché dall’autopsia è risultato che la morte sia stata causata da sevizia sessuale inflittale dal cosiddetto maniaco. La vittima si chiama Andrea Cristina Zamfir, è una romena di 26 anni, che non avrebbe segnalazioni di prostituzione, ed è morta per le lesioni interne e l’emorragia che le avrebbero provocato la sevizia sessuale con crocefissione. L’uomo in bicicletta che ha scoperto il cadavere ha detto subito che sembrava “Cristo in croce”, completamente nuda, con indosso solo calzini e scarpe da ginnastica. Poteva essere in quel luogo per mille motivi diversi. È stata crocifissa e subito in tanti hanno detto e scritto che la crocifissione è stata casuale, senza alcun fine “simbolico”. Perché? perché si tratta di una donna? Una donna non fa “simbolico” neppure crocifissa come un Cristo innocente?