MELMARIDÉ*
di Elisa Bozzarelli e Alice Daneluzzo
IL PROGETTO
“Le tue amiche femministe sono tutte putane o melmaridé” (nel 1970 più o meno tutte le madri la pensavano così, a Piacenza).
Questa è la storia di Lucia, Brigitte, Paola, Gabì, Brunetta, Chicca, Maura e Marinella, un gruppo di donne che sfidarono il disprezzo delle loro famiglie, delle istituzioni e dei benpensanti della provincia emiliana per unirsi al coro più ampio del movimento femminista internazionale, entrando a far parte del Collettivo Femminista di via Benedettine a Piacenza e successivamente fondando il consultorio. Il consultorio era una struttura autogestita, autofinanziata e gratuita che offriva informazioni su mezzi anticoncezionali, visite mediche, organizzazione e assistenza in caso di aborto, quando abortire era ancora illegale. Un atto politico scaturito da una profonda urgenza personale di libertà e coscienza di sé, che le ha unite modificando per sempre il loro immaginario, personale e politico.
Trent’anni dopo queste donne si ritrovano diverse, invecchiate, ma ancora amiche e con lo stesso spirito anticonformista, determinate nel desiderio di non dimenticare quell’esperienza che le ha cambiate per sempre. Ciascuna di loro è cresciuta indipendentemente, chi in modo eccentrico, chi meno, ma ognuna consapevole protagonista della propria vita.
Questa però è anche la storia di Elisa, figlia di una delle componenti del Collettivo, la mia storia. Sono nata a Piacenza nel 1974, pochi mesi prima del referendum sul divorzio e 4 anni prima che l’aborto diventasse legale in Italia. Sono stata concepita sotto il segno di una società patriarcale e partorita in un mondo nuovo dove una ragazza di 19 anni poteva gettare le basi per una vera libertà di autodeterminazione del proprio corpo e della propria vita.
A quarant’anni da quel giorno, ho incontrato Alice, videomaker e proprio come me figlia spirituale di quegli anni. Insieme abbiamo capito quanto è importante che questa “piccola” avventura di provincia non venga dimenticata perché è grazie a questi atti di coraggio singoli e di gruppo che il nostro essere libere è stato ed è possibile.
È nato così un percorso di consapevolezza, conoscenza e coscienza politica che attraversa tre generazioni. Un racconto corale fatto di incontri, ricordi e condivisione di intimità tra donne profondamente diverse ma tutte felicemente (più o meno) melmaridé.
* MELMARIDÉ: In dialetto piacentino significa “male accoppiato”, nello specifico “divorziata”.
PERCHÉ SOSTENERCI
Le riprese sono cominciate il 4 maggio del 2015 e sono durate 18 mesi, ricchi di incontri, parole, scoperte e condivisioni, viaggi su e giù per le colline tra Emilia, Lombardia e Liguria. Fin qui il progetto si è sostenuto esclusivamente grazie alle nostre energie, alla nostra capacità di recuperare il materiale tecnico di cui avevamo bisogno e alla voglia di raccontare con il nostro punto di vista questa storia, queste persone. Ora le riprese sono al termine e presto inizieremo il montaggio.
Crediamo profondamente che le storie locali e personali, lontane dalle luci della ribalta, le storie senza grandi nomi e forse senza nemmeno grandi parole, sono importanti da raccontare, perché nascono da esigenze concrete e spesso sono accompagnate da cambiamenti individuali profondi e radicali. Anche se non sempre hanno spazio o grande visibilità, sono proprio queste narrazioni di attimi che possono farci capire meglio quanto i cambiamenti sociali ci riguardano da vicino, quanto sono fatti più sulla pelle dei nostri corpi che sulle pagine di un libro, di un giornale o di un social network.
Il vostro aiuto ci servirà per:
– Il montaggio video
– Finalizzazione audio video
– Acquisto diritti materiale storico
– Colonna sonora originale
– La promozione del progetto
(www.produzionidalbasso.com, 13 dicembre 2016)