16 Febbraio 2021
#VD3

Lingua Madre: nuove traiettorie narrative


di Daniela Finocchi, ideatrice del Concorso letterario nazionale Lingua Madre


Dare voce a chi non ha voce, ma ha molto da dire, in quanto donna e migrante. Da questa urgenza è nato nel 2005 il Concorso letterario nazionale Lingua Madre (CLM), per offrire un luogo autentico di espressione e rappresentazione del sé alle donne migranti (o di origine straniera), ma anche alle italiane che vogliano raccontare l’incontro con l’Altra.

Un’opportunità d’ascolto per lettrici e lettori, per imprimere la traccia di un ordine simbolico materno, per immaginare e costruire mondi dove le differenze uniscono invece di separare.

In Italia il 52% dei migranti è femmina e sempre di più le donne migrano da sole e come capofamiglia. L’alterità che ci abita abbraccia il mondo: questa è la storia vivente che le migrazioni pongono tutti i giorni sotto i nostri occhi, qualcosa di unico e di nuovo.Una realtà che necessita di una lettura che parta da uno sguardo sessuato, per mettere in luce quelle strategie di libertà di cui scrive Cristina Borderías, che conducono al cambiamento.

I racconti che ogni anno arrivano al Concorso dimostrano che, attraverso la scrittura, le donne hanno imparato a dare corpo e senso al silenzio in cui da sempre sono state costrette, trasformandolo in metafora, in elemento significante di confronto e rapporto con le altre e gli altri.

La migrazione non è più un semplice sfondo bensì influisce sulle trame e le personagge, generando traiettorie narrative del tutto nuove.Scrivere diventa tanto – e a volte più – importante e necessario dei beni primari.«Da dove vengo io, è così difficile soddisfare il proprio corpo, tanto che spesso ci si rinuncia e si pensa solo all’anima» scrive Indira Barroso López. Si impara così a coltivarla quest’anima «dimenticando i bisogni del suo involucro».

E nella relazione l’identità si afferma in modo positivo e non preclusivo, per questo il bando incoraggia la collaborazione tra donne straniere e italiane. Una relazione che continua nel percorso di ricerca e approfondimento svolto dalle docenti – straniere e italiane – che fanno parte del Gruppo di studio CLM.

Inoltre, vengono realizzati incontri che coinvolgono direttamente le autrici e le rendono protagoniste. Le occasioni si moltiplicano a migliaia, spesso per iniziativa delle stesse autrici, perché anche questo è il CLM: luogo di gemmazione. Ecco quindi la realizzazione di reading, spettacoli teatrali, convegni, seminari, video e molto altro.Un’attività che non si è mai interrotta nonostante l’emergenza sanitaria, proprio per dare un segno di fiducia e speranza. Così si è verificato quanto sottolineava nella sua introduzione Giuliana Giulietti,e il desiderio di alcune ha ravvivato quello delle altre, che si era magari bloccato. La voglia di confronto ha dato vita a nuove iniziative e a una serie di “speciali online”, che continuano tuttora. Per esempio,Coronavirus: e le donne?,per riflettere su un possibile passaggio di civiltà che guardi al mondo e alla natura come a un ambiente domestico di cui prendersi cura, per dirla con Ina Praetorius.

Quando si tratta di soggettività femminile il confine tra umano e animale, tra naturale e razionale, tra corpo e spirito, infatti, è assai labile. La dominazione delle donne e della natura è collegata in molti sensi– storicamente, materialmente, culturalmente– comeè altrettanto evidente che lo sfruttamento ambientale e i disastri naturali hanno un effetto più grave sulle donne.

Nella scrittura emergono le modalità alternative che le donne adottano per vivere il / e nel mondo, alla luce della gentilezza come tracciato dall’etica femminista (essere delicati/e, diceva Giulietti), auspicando una nuova era, quella del Gynecene, teorizzato dalle artiste romene Alexandra Pirici e Raluca Voinea.

Così le donne migranti profilano realtà comuni a tutte/i e tracciano nuove prospettive, forme di ripensamento del vivere associato. Per questo diffondere il loro pensiero è necessario e urgente ed è il senso politico del lavoro svolto dal CLM da sedici anni.


(Via Dogana 3, www.libreriadelledonne.it, 16 febbraio 2021)

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