26 Gennaio 2017
La Voce di Venezia

Mirano, braccialetto anti stalking: se lui si avvicina suona allarme in questura

di Laura Beggiora

Potremmo definirlo braccialetto anti stalking, ed è l’uovo di colombo, finalmente. Mirano: se lui si avvicina a lei suona l’allarme in questura. Il provvedimento riguarda un imbianchino che nel passato ha aggredito l’ex moglie.

E pur di avere la sicurezza di non essere più molestata dall’ex marito, ha accettato anche lei di indossare un braccialetto elettronico, in modo che se l’ex coniuge, accusato di comportamenti persecutori, si dovesse avvicinare, l’allarme suonerà nella sala operativa delle forze dell’ordine facendo scattare i soccorsi. Il dispositivo finalmente permetterà di rispettare l’ordinanza di: “… non avvicinarsi a meno di…”.
E’ uno dei primi casi in Italia, come riporta il Gazzettino, complimenti al giudice di Venezia Irene Casol.

All’imputato, un imbianchino di 48 anni residente in un comune del Miranese, era già stato applicato il braccialetto elettronico un paio di settimane fa in modo da controllare che non lasciasse gli arresti domiciliari disposti dopo l’ennesima aggressione ai danni della donna. L’episodio avvenne nel luglio scorso e costò l’arresto all’uomo da parte dei Carabinieri di Mirano.

Dopo sei mesi il legale ha presentato un’istanza per ottenere per il suo assistito una misura cautelare meno gravosa, quella del divieto di avvicinamento alla ex moglie e ai luoghi che lei frequenta. Il giudice ha accolto la richiesta ma, per evitare rischi, considerando che già in passato l’imbianchino ha violato il divieto di avvicinamento, ha ottenuto dalla donna la disponibilità a indossare un braccialetto elettronico ‘gemello’.

I due dispositivi sono stati tarati in modo da attivare l’allarme se dovessero avvicinarsi a meno di 250 metri. All’uomo è stato anche vietato di comunicare con qualunque mezzo con la ex moglie.
Fondamentale la volontà della donna di indossare anche lei il braccialetto, come fosse lei ‘controllata’, per sentirsi finalmente al sicuro.

(La Voce di Venezia, 26 gennaio 2017)

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