3 Novembre 2015
Internazionale

Occupy Roma

di Ida Dominijanni
[…]

Perché l’arcobaleno di Milano torni a spuntare su Roma, bisogna in primo luogo girare la macchina da presa. Puntarla non sui candidati, ma sulla parte migliore della cittadinanza. Non sulle liste, ma sulle pratiche che giorno per giorno disegnano una città di gran lunga migliore della sua descrizione mainstream: accogliente con i cittadini e con i migranti, pensante, creativa, pulita, visionaria. Vorrei vederle riunite in un “Occupy Roma” che ridisegni le piazze come luoghi pubblici, interponga i corpi e le vite fra il malaffare e la cattiva politica, rimetta in circolo desideri e idee, curi la depressione con l’immaginazione e la sciatteria con la cura. Non per esprimere un candidato ma per reinventare la città, e la politica. Roma l’ha già fatto una volta, ai tempi di Renato Nicolini e dell’estate romana. È poco? Sarebbe moltissimo, ai prefetti non piacerebbe, nessun candidato potrebbe prescinderne e la campagna elettorale ne verrebbe di sicuro civilizzata.

da http://www.internazionale.it/opinione/ida-dominijanni/2015/11/03/occupy-roma-marino-milano-pd

Print Friendly, PDF & Email