di Laura Colombo e Sara Gandini
Abbiamo letto con interesse e proposto per la pubblicazione sul sito della libreria delle donne, il “post” su Facebook di Lea Melandri, Di Europa e d’altro, e siamo d’accordo con lei che il nostro tempo sarebbe migliore senza la rimozione dei grandi passaggi rivoluzionari del secolo scorso, in primis del femminismo. È un testo che ci ha colpite per la capacità di arrivare in modo sintetico a un nodo essenziale. Tuttavia il nostro amore per il femminismo ci fa tornare su un passaggio, per sottolineare aspetti per noi cruciali.
Lea Melandri, dovendo riassumere il femminismo, sceglie di definirlo come il «rapporto di potere tra i sessi», ed è qui che vogliamo inserirci per dire cos’è per noi, donne venute con la rivoluzione più duratura del Novecento. Per prima cosa è relazione tra donne, non per comunanza di oppressione ma per scoperta di libertà. È possibilità di agire, amare, desiderare secondo una misura non imposta, fuori dalle convenzioni e dai luoghi comuni, di volta in volta trovando parametri e limiti nella propria esperienza condivisa. È sapere che l’esperienza di ciascuna (e ciascuno) conta, che partire da sé è già politica, che è possibile una relazione libera con l’uomo perché c’è forza femminile. Il femminismo ha cambiato radicalmente il rapporto tra i sessi mettendo in discussione la sessualità, secondo noi molto più che le teorie di Freud.
Se dovessimo quindi definire in sintesi il femminismo, seguendo Lea? Sceglieremmo «relazioni tra donne, per la libertà femminile», «politica del desiderio, per una politica lontano dal potere» e «partire da sé è già politica».
(www.libreriadelledonne.it – 6/2/2015)