10 Maggio 2013
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Problema degli uomini

di José Saramago

 

Vedo dai sondaggi che la violenza contro le donne è la questione numero quattordici tra le preoccupazioni degli spagnoli, anche se ogni mese si contano sulle dita delle mani, e disgraziatamente non ci sono abbastanza dita, le donne uccise da coloro che credono di esserne i padroni. Vedo anche che la società, nella pubblicità istituzionale e in varie iniziative civiche, considera, certamente con grande precauzione e lentezza, che questa violenza è un problema degli uomini e che gli uomini sono chiamati a risolverla. Da Siviglia e dall’Estremadura spagnola ci hanno raggiunto, tempo fa, notizie di un buon esempio: manifestazioni di uomini contro la violenza. Fino ad ora erano state solo le donne a scendere in piazza per protestare contro i continui maltrattamenti subìti per mano di mariti e compagni (compagni, triste ironia di questa parola), e che, nonostante in moltissimi casi assumano aspetti di tortura fredda e deliberata, non arretrano davanti all’omicidio, allo strangolamento, all’accoltellamento, alla garrota (il taglio della gola), all’acido, al fuoco. La violenza da sempre esercitata sulla donna ha trovato, nella prigione in cui si è trasformato il luogo di coabitazione (nessuno potrebbe chiamarlo “casa”), lo spazio per eccellenza per l’umiliazione quotidiana, per il pestaggio abituale, per la crudeltà psicologica come strumento di dominio.
È il problema delle donne, si dice, e questo non è vero. Il problema è degli uomini, dell’egoismo degli uomini, del sentimento malato di possesso degli uomini, della pigrizia degli uomini, di quella miserabile codardia che li autorizza ad usare la forza contro un essere fisicamente più debole e di cui è stata sistematicamente ridotta la capacità di resistenza psichica. Pochi giorni fa, a Huelva, seguendo le solite regole dei più anziani, alcuni adolescenti di 13-14 anni hanno violentato una ragazza della stessa età e disabile mentale, forse perché pensavano di avere diritto al crimine e alla violenza. Diritto di usare ciò che consideravano proprio.
Questo nuovo atto di violenza di genere, oltre a quelli che si sono verificati durante questo fine settimana – a Madrid è stata uccisa una ragazza, a Toledo una donna di 33 anni morta davanti a sua figlia di sei – avrebbero dovuto far scendere gli uomini in strada. Forse 100.000 uomini, solo uomini, nient’altro che uomini, che si mostravano per le strade, mentre le donne, sui marciapiedi, lanciavano fiori, questo potrebbe essere il segnale di cui la società ha bisogno per combattere, dal suo proprio interno e senza indugio, questa insopportabile vergogna. E perché la violenza di genere, con morte o senza, divenga infine uno dei primi dolori e preoccupazioni dei cittadini. E’ un sogno, è un dovere. Può non essere un’utopia.

 

This entry was posted on Julho 27, 2009 at 12:01 am Problema de homens and is filed under O Caderno de Saramago. Pode seguir as respostas a esta entrada através do feed de RSS 2.0. Tanto os comentários como os pings estão actualmente fechados.

Traduzione a cura di Adriana Nannicini

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