31 Ottobre 2015

Scienziata e femminista, grazie alla politica delle donne

di Giuliana Giulietti

In “Mia Madre Femminista”, il libro che mercoledì 4 novembre 2015 presentiamo al Centro Donna di Livorno, c’è una testimonianza di Sara Gandini nata nel glorioso 1968 da una madre femminista ed è lei stessa madre femminista di una figlia di 13 anni. Quando era bimba, Sara e la sua mamma ballavano insieme “in grandi girotondi di zoccoli e gonnelloni nelle piazze di Mantova”. Da adolescente e dato che erano anni di rinunce e in cui ” si faticava ad arrivare alla fine del mese”, Sara ha dovuto lavorare e studiare, guadagnarsi borse di studio, finire velocemente e poi – per dare respiro alla madre che dopo una dolorosa separazione si era laureata a 35 anni in Scienze Politiche – rendersi economicamente indipendente. Sara, ricercatrice all’Istituto oncologico europeo, è stata premiata per il suo lavoro con un assegno di 500 mila euro con il quale potrà proseguire le sue ricerche sul cancro al colon e la Vitamin D. La cerimonia si è tenuta al Quirinale in presenza del Presidente della Repubblica. “Sono una madre, una scienziata e faccio politica: la politica delle donne” – racconta Sara. E tutto questo, vale a dire il mettersi in gioco nel mondo col proprio desiderio: viversi in pieno la maternità, fare ricerca e fare politica – è possibile – dice Sara – ma continuando a interrogarsi sul senso di quello che si fa. Il suo lavoro la porta in giro per il mondo – e lei adora viaggiare e le piace la musica e le piace ballare. Nell’organizzazione delle sue giornate Sara si avvale di un orario flessibile, ma ciò che ha fatto la differenza è anche la presenza costante del padre di sua figlia, “che ama fare il padre”. Sara Gandini dedica tante delle sue energie al lavoro non retribuito alla Libreria delle Donne di Milano (si occupa in particolare con la sua co-webmater Laura Colombo del sito della Libreria). Un lavoro che per Sara ha significato e significa far brillare l’originalità e la differenza dell’essere donna, “attraverso le invenzioni delle donne che già producono cambiamento”.

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