26 Ottobre 2016

Seminario su alienazione parentale a Catanzaro e raccolta firme


LA NOTIZIA

Il 18 novembre 2016 si svolgerà all’Università Magna Grecia di Catanzaro il seminario “Alienazione parentale. Innovazioni cliniche e giuridiche”.

Il seminario, organizzato/patrocinato da soggetti del privato sociale e istituzionali (La casa di Nilla, Regione Calabria, Ordine degli Assistenti sociali della Calabria, Ordine degli Psicologi della Calabria), si propone come momento di studio e riflessione su un ipotetico e controverso insieme di disturbi psicologici che riguarderebbe i figli di coppie che si separano in modo gravemente conflittuale.

IL COMMENTO

Nonostante le evidenze scientifiche, un piccolo ma agguerrito gruppo di accademici e professionisti cerca di accreditarsi in convegni e nei tribunali, nei fatti poggiando solo su congetture, supposizioni e senso comune,  l’esistenza del “fenomeno” dell’alienazione parentale.

Nel frattempo un’imponente opera di propaganda agisce sul web, contribuendo alla disinformazione e alla confusione sulla tematica. Una semplice ricerca sul web mostra infatti come questo argomento sia ampiamente utilizzato da gruppi misogini, sessisti, antifemministi e negazionisti, in particolare della violenza contro le donne.

Invitiamo pertanto gli/le organizzatori/trici del Seminario di Catanzaro, a prendere atto della non scientificità degli argomenti, e a visionare i siti dei gruppi che ‘sponsorizzano’ l’alienazione parentale. Chiediamo ai/alle rappresentanti istituzionali, che patrocinano l’evento, di considerare criticamente l’opportunità di offrire il loro appoggio a un seminario che presenta tali aspetti problematici, fra l’altro senza un reale contraddittorio.

INFORMAZIONI UTILI

La cosiddetta alienazione parentale, derivazione della sindrome di alienazione parentale (PAS) inventata da un medico americano, Alan Gardner, nel 1985, è stata ampiamente sconfessata dalle autorità sanitarie e giuridiche in numerosi Stati.

In particolare in Italia, nel 2012 il Ministro della Salute che la PAS è una congettura senza alcun fondamento scientifico: “Sebbene la PAS sia stata denominata arbitrariamente dai suoi proponenti con il termine disturbo, l’Istituto superiore di sanità non ritiene che tale costrutto abbia né sufficiente sostegno empirico da dati di ricerca, né rilevanza clinica tali da poter essere considerata una patologia e, dunque, essere inclusa tra i disturbi mentali nei manuali diagnostici”.

Nel 2013 la Suprema Corte di Cassazione (sentenza 7041/2013) ha ribadito il principio giuridico per cui non possono essere usati in tribunale concetti privi di validità scientifica, e pertanto “nei giudizi in cui sia stata esperita c.t.u. medico-psichiatrica […] il giudice di merito è tenuto a verificare il fondamento, sul piano scientifico, di una consulenza che presenti devianze dalla scienza medica ufficiale e che risulti, sullo stesso piano della validità scientifica, oggetto di plurime critiche e perplessità da parte del mondo accademico internazionale, dovendosi escludere la possibilità, in ambito giudiziario, di adottare soluzioni prive del necessario conforto scientifico e potenzialmente produttive di danni ancor più gravi di quelli che intendono scongiurare.” (Cass. Pen. n. 7041 del 20/03/2013).

L’associazione D.i.Re (Donne in rete contro la violenza), definisce l’alienazione parentale “uno strumento di pura invenzione”, mentre il Movimento per l’Infanzia ricorda che “L’enfasi sulla Alienazione Parentale, figlia ideologica della PAS, risponde  al medesimo scopo della PAS: interpretare in via automatica le paure e i rifiuti dei bambini come atti manipolativi di madri-mostro, accusate di condizionare i propri figli e ledere di conseguenza il diritto alla bigenitorialità”

Anche il Comitato CEDAW (Onu) nel 2011 ha invitato le autorità italiane ad arginare l’utilizzo nei tribunali di riferimenti alla “discutibile teoria della PAS” per limitare la genitorialità materna (Comitato CEDAW, 2011, paragrafo 51).

E’ degno di nota che discussioni pseudoscientifiche sul tema dell’alienazione parentale siano diffuse particolarmente in Italia. A livello internazionale, nette sono state le prese di posizione di importanti ordini e associazioni professionali (per citarne alcune: Associación Española de Psiquiatria; American Psychiatric Association; Istituto di Ricerca dei Procuratori Americani (APRI), Associazione Nazionale degli Avvocati Americani (NDAA). A livello nazionale, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Società Italiana di Pediatria si sono pronunciate contro l’uso improprio di tali concetti nelle sofferte e spesso laceranti controversie per l’affidamento dei figli”.

qui il pdf: documento-cz_NoPAS

Chi volesse sottoscrivere, può farlo scrivendo all’indirizzo nopascz@gmail.com

Ass. Federico nel Cuore, Presidente Antonella Penati; ATGENDER (The European Association for Gender Research, Education and Documentation); D.i.R.E. Donne in Rete contro la Violenza; Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino, Cosenza; Movimento per l’Infanzia; Rete Fight4childprotection; UDI Modena; Onda Rosa Nuoro; Collettiva AutonoMia ReggioCalabria; Il gruppo “Chi colpisce una donna, colpisce tutte noi”; Centro Veneto Progetti Donna – Centro Antiviolenza di Padova e provincia; Casa delle Donne Viareggio – Centro L’Una per l’Altra; Associazione A.R.P.A., Associazione Raggiungimento Parità, Massa; Associazione Differenza Donna ONG; Monia Andreani, Università di Urbino; Marina Annunziata; Eleonora Avi, dottoressa in psicologia; Donatella Barazzetti, Università della Calabria; Vania Bernardini; Rosalba Bernaudo, direttivo What Women Want; Luisa Betti, giornalista; Daniela Borselli, psicologa-psicoterapeuta; Valentina Bruno, Insegnante e operatrice Centro Antiviolenza Erinna, Viterbo; Angela Carbone, What Women Want; Annamaria Cardamone, sindaca di Decollatura; Titti Carrano, Presidente D.i.Re; Vittoria Castagna, dottoranda Università di Palermo; Maira Casulli, avvocata Foro di Bari; Denise Celentano, ricercatrice; Ada Celico, Milano; Emira Chimenti, What Women Want; Stella Ciarletta, Presidente What Women Want; Maria Concetta Corona, artista; Imma Cusmai,  #IlDiavoloVeste PAS; Simona D’Aquilio, avvocata, socia AIAF Lazio; Antonietta Davoli; Daniela De Blasio, CPO regione Calabria; Alisa Del Re, Università di Padova; Elisa Ercoli, Presidente Associazione Differenza Donna ONG; Guglielmina Falanga, Dottoranda in Scienze Sociali, Faculdad latinoamericana de Ciencias Sociales (FLACSO), Ecuador; Maria Ferrara, presidente Ass. G.O.A.P. onlus Trieste; Giovanna Ferrari; Stefania Figliuzzi, Presidente CAV Attivamente Coinvolte; Eleonora Forenza, Europarlamentare; Claudia Forini, Presidente Cooperativa Centro Donne Mantova; Silvia Galiano, Cz; Concetta Gentile, avvocata Cooperativa Eva Luna; Pietro Giustino; Doriana Goracci, giornalista; Alessia Guidetti; Maria Cristina Guido, insegnante; Nora Imbimbo; Gabriele Logozzo, studente Psicologia, Università di Palermo; Massimo Lizzi; Chiara Lo Scalzo; Anna Maghi, presidente associazione Erinna – Viterbo; Teresa Manente, avvocata Ass. Differenza Donna; Nori Mangili, mamma; Isolina  Mantelli, medico; Simona Adelaide Martini, psicologa, psicoterapeuta; Emilia Martorana, Coordinamento antiviolenza 21 luglio, Palermo; Andrea Mazzeo, psichiatra; Lea Melandri, scrittrice, femminista; Giuliana Mocchi, Università della Calabria; Pina Nuzzo, artista; Claudia Padovani, CIRSG, Università di Padova; Lella Paladino, Presidente Cooperativa Eva; Paola Palermo, What Women Want; Claudio Parentela, CZ; Anna Pascuzzo, scrittrice; Monica Pasquino, formatrice, Associazione Scosse; Francesco Peltrone, psichiatra; Lorenza Perini, Università di Padova;Anna Petrungaro, delegata Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”;Cinzia Pierucci; Maria Serenella Pignotti, pediatra; Giusy Pino, avvocata; Marcella Pirrone, avvocata Centro Antiviolenza GEA Bolzano; Salvatore Pitruzzello, Ph.D. Columbia \University; Barbara Poggio, Università di Trento; Luisanna Porcu, psicologa-psicoterapeuta; Serena Procopio; Ersilia Raffaelli, psicopedagogista, presidente Casa delle Donne Viareggio-Centro Antiviolenza “L’Una per L’altra”; Doriana Righini, casalinga; Tina Rossi; Marika Salonna; Irma Sammarco, insegnante; Silvia Sammarco, psicologa; Marzia Sannicola, avvocata Mo; Marina Simonetti, What Women Want; Rosa Traversa, psicologa e freelance; Manuela Ulivi, Presidente CADMI Milano; Sonia Vaccaro, psicologa; Maria Assunta Vecchi; Antonella Veltri, delegata Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”; Giovanna Vingelli, Università della Calabria; Lidia Zitara, giornalista

(NO PASaran CALABRIA, 26 ottobre 2016)

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