La mamma della ragazza uccisa nella strage del Bataclan: “Solo la conoscenza permette di andare avanti”. Dalla famiglia della ricercatrice il messaggio ai familiari di Giulio Regeni: “Erano due menti veloci, curiose, desiderose di viaggiare e sapere”
Un premio universitario intitolato a Valeria Solesin, la giovane ricercatrice veneziana uccisa nella strage terroristica del Bataclan a Parigi, “perché la conoscenza è l’unico strumento che abbiamo, l’unico che ci permette di andare avanti”. Sono le parole di Luciana Milani, la mamma della ragazza morta il 13 novembre scorso, in Comune a Milano, per la presentazione dell’inziativa che servirà a sostenere le tesi universitarie che analizzano gli effetti positivi della presenza femminile nelle aziende, in ricordo delle ricerche di Valeria.
“L’odio non serve a niente – ha ribadito la mamma – solo a distruggere la tua vita”. Bisogna puntare su “integrazione e scuola” per cercare di arginare il problema del terrorismo islamico in Occidente”, dice raccontando di aver inviato attraverso il sindaco di Fiumicello un messaggio ai genitori di Giulio Regeni. “Giulio e Valeria sono stati spesso accostati in questi mesi, anche perché erano coetanei ed erano nati a pochi chilometri di sua stanza, ma venivano da percorsi e da studi molto diversi. Entrambi erano menti veloci, curiose, desiderose di viaggiare e di conoscere”.
“Per Valeria – ha ricordato Luciana Milani – che una donna non lavorasse era impensabile. Il lavoro era assolutamente fondante di una identità femminile ed era anche una grande tifosa della maternità. Non aveva alcuna intenzione di immolarsi solo alla carriera, ma neanche di dedicarsi solo alla famiglia. Sono sicura che ci sarebbe riuscita”.
‘Il talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia nel nostro Paese’, questo il nome del concorso, è aperto a studentesse e studenti di tutte le università italiane: potranno concorrere le tesi discusse entro il 31/07/2017 (e non prima del 01/01/2015) per il conseguimento di una laurea magistrale in Economia, Sociologia, Scienze Politiche e Giurisprudenza. Gli elaborati saranno valutati da un Comitato scientifico composto da professori universitari esperti in materie socioeconomiche e giuridiche e professionisti del settore privato, che si avvarrà del supporto di un advisory board.
Grazie al contributo fornito dalle associazioni e aziende coinvolte nel progetto, sono previsti premi e offerte di stage per un valore complessivo di 41.400 euro. Il progetto, realizzato con il patrocinio del Comune di Milano, è promosso dal Forum della meritocrazia e da Allianz Global Assistance, insieme ad altre aziende sostenitrici come gruppo Cimbali, Metropolitana milanese, Sanofi, illy, EY e il movimento globale 30% club.
“Valeria ormai appartiene alla nostra coscienza nazionale. La meglio gioventù, una donna piena di interessi e focalizzata sui suoi obiettivi, per questo la sua vicenda ci ha colpito”, ha detto la vice presidente del Senato, Linda Lanzillotta. “Ci sono 20 punti percentuali di differenza tra il tasso di occupazione degli uomini e quello delle donne. Non è il frutto della crisi, ma di un modello di lavoro che risale al dopoguerra e sul quale è stato anche modellato il nostro welfare. Oggi ci sono 600mila madri in attesa di entrare o rientrare nel mondo del lavoro, un milione di nonne che suppliscono alla mancanza di welfare”, ha aggiunto l’ex ministra.
Per l’assessora comunale alla Trasformazione digitale e ai servizi civici, Roberta Cocco, il premio è “un’iniziativa straordinaria” che “deve essere l’inizio di una serie”, mentre per la collega Cristina Tajani, assessora alle Politiche del lavoro e alle attività produttive, “la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro è non solo un fatto eticamente desiderabile, ma anche un fatto utile perché migliora i risultati delle imprese. Queso modo di rappresentare le cose credo che consenta a tutti di fare un passo avanti anche nella costruzione di politiche pubbliche adeguate”.
(Repubblica, 04 ottobre 2016)