C’era una volta un sottosopra fiorente che verdeggiava in Italia. La sua particolarità erano radici che crescevano verso la luce e si nutrivano di aria. Col vento del tempo questo sottosopra volò ben presto oltre le Alpi e atterrò sul selciato tedesco. Quelli di sinistra, più uomini che donne, lo presero per un proiettile ultraleggero incapace di colpire veramente, e così le parole inaridirono e divennero gusci vuoti. Però accadde un giorno che il sottosopra, risvegliato da una svizzera con un soffio di parole viventi, fu avvistato da una messaggera nera che lo portò a verdeggiare anche al di qua delle Alpi.
Attirata da questo verde lucente, una vergine che fino ad allora vagava smarrita nel campo di erba francese, alzò lo sguardo. Mentre tutto ciò stava accadendo la scuola eterna delle donne di Bancoforte aprì uno spiraglio per far entrare lo spirito della libertà. Fu in questo luogo che la vergine incontrò una preziosa sotto le sembianze di un’italiana, che le mise nelle mani il tassello mancante: “La tua ricerca di radicarti nella luce è il desiderio che ha bisogno di mediazione, ovvero di politica”.
Allora la vergine portò questo germoglio verde sopra la torre delle streghe di una piccola cittadina, dove si radunava la popolazione di una vicina città automobilistica. Tutte loro affamate d’aria, finalmente respirarono a pieni polmoni e portarono la vergine con sé nel cuore della loro città.
Presto apparve un angelo terrestre che fino a quel momento aveva lavorato con passione nell’orto della scuola. Da quel giorno lavorarono in due e molte di più per la moltiplicazione del germoglio, cosicché le sue radici d’aria splendevano rigogliose nella linea delle genealogie femminili. Dopodiché un gruppo di contagiate cavalcò le Alpi per far valutare la loro talea nello space-lab della Libreria. Una sellaia in prima persona mise loro a disposizione il suo cavallo alato fatto di parole, presentò loro una donna graziosa che leggeva segni e formule alla luce della libertà, una donna chiara che disse di non avere paura del corruttore statale, e infine una maestra muratora che amava costruire ponti e bucare muri, facendo traballare le loro pietre. Essa portò le ricercanti a una segreta fonte gugliemita che da secoli sgorgava inesauribile.
Ritornate nelle terre germaniche, le donne amanti dell’ordine materno diffusero il sapere di questo nuovo modo di crescere in cui corpi terreni creano un circolo virtuoso con il loro spirito radicato nell’aria. E così la semenza germinò.
Una casa editrice cristeliana fece spiccare il volo alle parole alate che le donne insegnano. Alcune Marte e Marie delle chiese non resistettero più a questo richiamo. Pure le università popolari montarono in sella, buttando giù la vergine che da allora continua scalza la sua piccola via. È accaduto non per caso: la parola patriarcale, priva d’aria, infine si spense. Oltre l’uguaglianza tra pecore e lupi si mette al mondo il mondo, e nessuna polizia potrà disperdere questa folla. E vissero per sempre felici e contente, poiché la relazione rende immortali, e tutte continuano a disfare le maglie troppo strette per lavorare a uncinetto in tutte le lingue materne.
Gisela Jürgens (la vergine) e Angelika Dickmann (l’angelo terrestre), Francoforte/Büttelborn (Germania)
Schlüssel-Blumen
Es war einmal ein Drunter & Drüber, das in Italien grünte. Seine Besonderheit bestand in Wurzeln, die zum Licht wuchsen und sich von Luft nährten. Bald schon flog das Drunter & Drüber im Wind der Zeit über die Alpen und landete auf dem deutschen Pflasterstrand. Die Linken, mehr Männer als Frauen, hielten es für ein ultraleichtes Wurfgeschoss, so dass es wirklich keine/n treffen konnte, die (Wort-)Hülse verdorrte. Bis eine Schwarze Botin das Drunter & Drüber sichtete, das nämlich von einer Schweizerin mit dem Atem lebender Worte versehen, auch in der Luft diesseits der Alpen zu grünen begann.
Angezogen von diesem Licht blickte eine ratlose Jungfrau von ihrem Acker voller Franzosenkraut auf. Just auch zu dieser Zeit begab es sich, dass die Ewige Schule der Frauen in Bankfurt einen Türspalt öffnete, auf dass der freiheitliche LuftGeist einfallen möge. Hier traf die Jungfrau dann eine als Italienerin inkarnierte Preziöse, die ihr ein feines Rädchen übergab: Deine Suche nach lichtem Wurzeln ist Begehren, und dein Begehren braucht Vermittlung, das heißt Politik.
Den grünen Sätzling trug die Jungfrau über den Hexenturm eines Örtchens bis in das Herz einer Autostadt, wo eine lufthungrige Bevölkerung aufatmete.
Dorthin zog es alsbald einen irdischen Engel, der bis dato leidenschaftlich gern im Schulgarten gearbeitet hatte. Von nun an kümmerten sie sich zu zweit und mehr um die VerMEHRung des Keimlings, dessen Luftwurzeln vornehmlich in der Linie weiblicher Genealogien leuchtete. Die Gruppe Angesteckter unternahm einen Ritt über die Alpen, um ihren Ableger im Libreria-Space-Lab beurteilen zu lassen. Eine Sattlerin persönlich lieh ihnen dabei unermüdlich das geflügelte Pferd aus Worten; machte sie bekannt mit einer Graziösen, die Zeichen und Formeln im Licht der Freiheit las, sowie mit einer Klaren, die von ihrer Furchtlosigkeit vor dem staatlichen Freier sprach. Schließlich führte eine freie Maurermeisterin, die bevorzugt Brücken baute und Mauern durchlöcherte, deren Steine sie lieber zum Tanzen brachte, die Experimentierenden auf einem Rundgang zur vileminischen Quelle , die sich seit Jahrhunderten als unerschöpflich erwies.
Zurückgekehrt in deutsche Landen erzählten die ordnungsliebenden Frauen von dieser neuen Art zu wachsen, wo irdische Körper mit ihrem luftwurzelnden Geist einen Engelskreislauf bilden. So ging die Saat auf.
Ein christelicher Verlag sicherte bald das beflügelnde Wort, das frauen-lehren . Dem konnten sich auch die Marthas und Marias der Kirchen nicht widersetzen. Volksuniversitäten sattelten auf, schmissen die Jungfrau aus dem Sattel, die seitdem angespornt ihren kleinen Weg unbeschuht fortsetzt. Dabei geschah es nicht aus Zufall: Das von Luft abgeschnürte patriarchale Wort verhallte am Ende . Jenseits der Gleichheit von Schafen und Wölfen kommt die Welt zur Welt und keine Polizei kann die Menge auflösen. Und weil sie nicht gestorben ist – jede weiß von einer Art Unsterblichkeit – ziehen alle weiter an viel zu engen Maschen und wirken ihre Luftmaschen in aller Mütter Sprachen.