12 Settembre 2025

Tra ’900 e 2000

di Katia Ricci


Dal 12 settembre al 3 ottobre 2025 presso la sede della Fondazione dei Monti Uniti a Foggia sono esposte le opere di Rosy Daniello nella mostra dal titolo Il cielo siamo noi.

Generosa, accogliente, versatile, curiosa, aggettivi che connotano il profilo umano e artistico di Rosy Daniello. Il suo itinerario si svolge tra due secoli densi di avvenimenti che hanno modificato e continuano a cambiare il volto delle società e del mondo in cui viviamo. Grandi speranze di giustizia sociale, attenzione all’ambiente e alla natura, emergere di culture trascurate e misconosciute contrastate da forze che con la violenza e l’esercizio del potere cercano di ostacolare le conquiste. L’avvenimento più eclatante, che ha prodotto una rivoluzione impetuosa e incruenta è stato il femminismo degli anni ’60 e ’70 del Novecento che ha travolto un sistema culturale e simbolico durato millenni, trasformando visioni del mondo, linguaggi, coscienza di sé.

Rosy Daniello ne è rimasta affascinata, soprattutto l’ha appassionata l’impulso creativo che ha animato dall’inizio il movimento delle donne, che mette insieme arte e politica come amore per il mondo e che ha trasformato struttura e metodi in ogni ambito delle scienze, rinnovando il rapporto uomo-donna, dando nuovo senso a temi come corpo e sessualità, riconoscendo autorevolezza reciproca tra donne e creando relazioni anche nelle differenze di desideri, provenienza e cultura.

Parlare delle opere di Rosy Daniello significa convocare le tante donne, artiste, scrittrici, intellettuali del passato e del presente con cui è in relazione e da cui ha tratto ispirazione, omaggiandole con la sua arte che si ispira alle opere di quelle donne. Marguerite Yourcenar, Etty Hillesum, Simone Weil, Carla Lonzi, Grazia Livi, Marirì Martinengo sono solo alcune delle sue ispiratrici.

La ricerca di un linguaggio artistico e forme più confacenti alla propria sensibilità e a un’identità di donna sempre in divenire l’ha resa un’artista poliedrica che ha praticato l’arte in tutte le sue declinazioni: di generi, tecniche, forme, scopi.

Tra le fondatrici del La Merlettaia nel ’93, di cui disegnò il logo, ispirandosi alle stele daunie e a cui Rosy ha dedicato molta parte del suo impegno politico e artistico, ha curato mostre, installazioni, organizzato laboratori stimolando la creatività di ciascuna/o. La città delle donne, ispirata a La città delle dame, opera scritta da Christine de Pizan agli inizi del XV secolo, rappresenta simbolicamente la nuova civiltà che il movimento delle donne sta costruendo.

Importanti sono state le relazioni che ha intrecciato con artiste di varie città italiane che avevano dato vita ad associazioni e aperto gallerie d’arte.La mostra Memoriale è stata esposta a Roma al circolo Virginia Woolf, e a Torino nella Galleria Sofonisba Anguissola. Le porte della scrittura del ’99, esposte al Circolo della Rosa di Verona, sono ispirate ai due Quaderni di Via Dogana di Marirì Martinengo Le trovatore I e Le trovatore II. Per quest’ultimo fu scelta una sua opera per la copertina. Nei ringraziamenti per il suo lavoro Marirì Martinengo si rivolge a «Rosy Daniello, pittrice, che ha acconsentito al mio desiderio di inserire in esso alcune immagini tratte dalla sua collezione ispirata alle poesie delle trovatore».

La serie Le lettere del mio nome è ispirata dall’omonimo libro di Grazia Livi. Con un gruppo di lettura della Merlettaia ha lavorato sugli scritti e la figura di Etty Hillesum, scoprendo analogie profonde con la grande pensatrice olandese. L’installazione, Intelligenza del cuore, formata da dipinti e oggetti, è diventata la copertina del libro collettaneo Le forme del destino, a cura di Pia Marcolivio (Palomar edizioni, 2005).

Dal 2006 Rosy Daniello si dedica alle opere della serie Tra terra e cielo, esposte nella sede della Merlettaia, in cui racconta un’umanità, vulnerabile, donne e uomini legati l’uno/a all’altro/a, figure che formano un intreccio, una trama di un tessuto compatto e leggero al tempo stesso. Il suo sguardo, sempre amorevole li segue e fissa i momenti, gli episodi, i sentimenti che oggi si agitano nel mondo e che come artista è pronta a comprendere, abbracciare e consolare.

Attualmente Rosy Daniello è impegnata con la comunità di storia vivente di Foggia, pratica di ricerca storica, un’invenzione di Marirì Martinengo e altre della comunità di storia vivente di Milano, che indaga un nodo irrisolto, l’oscuro groviglio che «giace nell’interiorità di ognuna/o».

Il risultato della ricerca della Comunità di Milano e di Foggia sono i racconti pubblicati nel libro La spirale del tempo, edito Da Moretti e Vitale nel 2018. Il contributo di Rosy Daniello consiste in due libri d’artista dal titolo Accadde, in cui illustra la pratica della storia vivente, «il doppio movimento della ricerca, guardare dentro di sé e guardare fuori di sé», come scrive nelle note che accompagnano le foto dei libri con il particolare delle donne del gruppo di Foggia impegnate a dipanare il racconto della propria storia.

La ricerca continua…


(www.libreriadelledonne.it, 12 settembre 2025)

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