14 Settembre 2013

Foto “Poesie di Pane”

INAUGURAZIONE DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013

LeoNilde Carabba,

direttrice e coordinatrice delle mostre dell’Alveare,

ha il piacere di annunciare che

Domenica 22 settembre 2013 alle ore 18,30

ci sarà la personale, dal titolo:

FOTO: POESIE di PANE

di

Anna Maria Di Ciommo

Curatrice Grazia Chiesa Presidente della Fondazione D’Ars Oscar Signorini Onlus

La mostra dura fino a domenica 13 ottobre compresa. 

ingresso riservato solo alle donne

presso l’ALVEARE  MILANO

“Centro creato dalle donne per le donne”

via della Ferrera 8

20142 Milano

zona: Alzaia Naviglio Grande

tram 2-47

Tel.  02 87 06 76 99  dopo le ore 18.00

E-mail: alveare.milano@gmail.com

www.alvearemilano.org/page.php?29

apertura dal martedi’ alla domenica dalle 18

Due parole sulla mia scelta: propongo Anna Maria Di Ciommo, con le sue Poesie di Pane, come prima mostra della Stagione 2013/2014 perché il suo è un gesto che cura e quindi mi sembra una scelta che ha un carattere altamente simbolico. Non dirò altro e lascio parlare il testo di Grazia Chiesa, sua Curatrice.

Facciamo un passo indietro all’8 dicembre 2012, a Vigevano, nell’ambito della mostra Venti veggenti, è andata in scena la performance Pasta Madre, ovvero il rinfresco del lievito naturale per il pane. Hanno partecipato gli artisti, ma anche i visitatori, sia adulti che bambini. La pasta madre – mantenuta in vita dagli opportuni rinfreschi – è un impasto di farina e acqua acidificato da lieviti e batteri lattici che, fermentando, lo rendono più digeribile e conservabile rispetto ad altri metodi. Durante il rito della lavorazione, donne, uomini e bambini hanno espresso il loro impegno attraverso la gestualità, in particolare delle mani, così sono diventate il principale veicolo di comunicazione. Le mani, a volte energiche e a volte delicate, si sono dedicate con rispetto all’impasto, senza mai aggredirlo ma piuttosto accarezzandolo, entrando in sintonia con quello che è uno dei più antichi esempi di nutrimento naturale. Qui è intervenuta l’artista Anna Maria Di Ciommo, fotografando con attenzione ogni momento della performance, ogni gesto, ogni particolare, cogliendo le diverse sfumature a seconda di chi ne fossero gli attori. Il risultato è analisi attraverso l’obiettivo fotografico.

 

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