14 Ottobre 2012
Artribune

Italiana? Donna? Fare una carriera folgorante nel mondo dei musei si può, basta non restare in Italia

 

di Paola Antonelli

Lei è stata l’antesignana del “cervelli in fuga” italiani di ambito artistico-creativo, una pattuglia che si ingrossa a vista d’occhio, e che solo nei giorni scorsi ha visto aggiungersi ai ranghi Luigi Fassi, approdato allo Steirischer Herbst di Graz, in Austria, ma che conta nomi come quelli di Francesco Manacorda, Lorenzo Fusi, Alfredo Cramerotti, Chiara Parisi, Lorenzo Benedetti.
Ma lei sono una ventina d’anni che miete successi ai quattro angoli del globo. In 18 anni di carriera al MoMA, aveva già raggiunto un traguardo prestigiosissimo come Senior Curator di Architettura e Design: ma ora Paola Antonelli sale ancora nei ranghi del museo dei musei. Con effetto immediato, lo stesso direttore Glenn D. Lowry l’ha nominata Direttore della Ricerca e Sviluppo, ruolo massimamente strategico, che affiancherà a quello curatoriale.
Nel nuovo incarico la studiosa fornirà al museo strumenti di informazione e di critica per la valutazione di nuove iniziative e per l’individuazione di nuove direzioni ed opportunità inesplorate, in particolare nel mondo digitale. “I musei e le scuole possono essere considerati i reparti Ricerca e Sviluppo della società, in quanto perseguono un progresso che incorpora l’innovazione tecnologica e industriale, ma la filtra attraverso un setaccio umanistico”, ha commentato la Antonelli.

 

 

 

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