Si discuterà del lavoro di Libera Mazzoleni con Donatella Franchi e Zina Borgini. “Artista complessa e poliedrica, ha respirato l’humus culturale degli anni 1960 nei confronti del quale si è sempre mossa in modo attento alla propria autonomia espressiva.
Le sculture in poliestere dei primi anni ‘70, le fotografie, la performance, la pittura, i libri evidenziano, come costante, la compenetrazione tra ricerca sperimentale e riflessione critica. Nel suo percorso, il rifiuto della concezione astratta e idealistica dell’arte trova nella Storia e nella Contemporaneità il senso di un fare che non si allontana dal mondo. Centrale nella sua espressione artistica è la necessità di una relazione critica con la contemporaneità, esplorata nei suoi problematici e contradditori aspetti.
Dice del suo lavoro: Nelle mie opere, non ho mai perso l’occasione per affermare il rifiuto per una concezione astratta e impersonale dell’arte, che allora come oggi, ritengo frutto di alienazione; convinta che l’universale possa abitare solo nel particolare, ho radicato il mio lavoro in una soggettività incarnata, rivendicando in quanto donna, una visione partecipe e critica sulla contemporaneità.”