13 Novembre 2015

Marta Dell’Angelo – Per Marta

Testo che accompagna la grafica di Marta Dell’Angelo, in vendita in Libreria. 
La Quarta Vetrina

Marta Dell’Angelo 28 -10 / 8 – 12 – 2015

di Francesca Pasini

Chi sono le tue Cariatidi?

Donne di età e nazionalità diverse, come noi. Alzano gli occhi, le braccia, le mani in sincronia: le posture dicono uno sforzo. È lo sforzo della libertà.

Hanno abbandonato gli architravi e i templi dell’architettura patriarcale e, una volta scese a terra, sono diventate una folla attraversata dalla tensione delle differenze.

Rubo la definizione a Edvard Munch: sono “il fregio della vita”.

La nudità, che è al centro di tutto il tuo lavoro, non riguarda un’iconografia, ma l’intimità e il pudore che ognuno prova rispetto alla propria fisicità sessuata. Mi permette di andare al di là dalla mia fisionomia, perché riconosco gesti che ho fatto o potrei fare.

Le tue Cariatidi sono fuori dal mio orizzonte generativo parentale, eppure provo appartenenza. La loro temperatura affettiva, sentimentale, erotica, culturale indica una soggettività incarnata nel mondo. I loro occhi, le loro braccia, le loro mani, le loro gambe diventano miei nel momento in cui l’aderenza, tra corpo, colore, forma, fisicità, mi fa scoprire un dialogo con parti di me che ritenevo concluse. Invece riemergono. In quel segmento di braccio che spinge verso l’alto, quasi a sostenere l’aria, riconosco un comportamento emotivo, interno e non solo un normale movimento fisico.

Il fatto che tu abbia composto un collage, fotografando, ritagliando, rifotografando, è la chiave per entrare nel “fregio della vita”, che non è mai semplicemente davanti agli occhi. Chiede tempo, attenzione, elaborazione per assorbire le scosse emotive che accompagnano la conoscenza di sé.

È vero, bisogna fotografare, prendere appunti, ritagliare, ricomporre. Allora la nudità dell’arte si avvicina a quella interna di ognuno. Si apre una finestra, alziamo gli occhi e, pur restando quelli che siamo, scopriamo qualcosa che è emerso dallo sguardo dell’altro. Questo è l’elemento dell’arte che entra nella vita anonima di tutti.

(www.libreriadelledonne.it, 13/11/2015)

 

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