2 Gennaio 2020
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Zehra Doğan – Avremo anche giorni migliori

di Silvia Conta

A Brescia la prima mostra in Italia dell’artista e attivista curda Zehra Doğan, con circa 60 opere degli oltre due anni di detenzione nelle carceri turche

LA MOSTRA E’ STATA PROROGATA SINO AL 1 MARZO 2020

Al Museo di Santa Giulia di Brescia la personale che porta per la prima volta in Italia il lavoro dell’artista, giornalista e attivista curda Zehra Doğan (1989, Diyarbakir, Turchia): “Avremo anche giorni migliori – Zehra Doğan. Opere dalle carceri turche”, a cura di Elettra Stamboulis.

La mostra, voluta dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Bresci Musei, diretta da Stefano Karadjov, si colloca nell’ambito della terza edizione del Festival della Pace si Brescia (dal 15 al 30 novembre 2019). In questo contesto negli spazi della mostra sabato 23 novembre, alle 16.00, si terrà un incontro aperto al pubblico con Zehra Doğan, che sarà dedicato alla memoria di Hevrin Khalaf.

«Il percorso espositivo, concepito da Elettra Stamboulis, riunisce circa 60 opere inedite, tra disegni, dipinti e lavori a tecnica mista, che interessano tutto il periodo della detenzione dell’artista nelle carceri di Mardin, Diyarbakir e Tarso, dove Zehra è stata rinchiusa per 2 anni, nove mesi e 22 giorni con l’accusa di propaganda terrorista per aver postato su Twitter un acquarello tratto da una fotografia scattata da un soldato turco», si legge nel comunicato stampa.

“Avremo anche giorni migliori” «costituisce la prima mostra di impianto critico curatoriale dedicata all’opera della fondatrice dell’agenzia giornalistica femminista curda “Jinha”», anche protagonista di una performance organizzata lo scorso maggio presso la Tate Modern di Londra, città in cui Zehra Doğan ha scelto provvisoriamente di vivere il proprio esilio, ha spiegato l’organizzazione.

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