Luisa Muraro
Questo titolo che somiglia ad un rebus, e’ il nome di una contraddizione formulata da una donna con queste parole (che cito a memoria): “Capitano a volte delle cose per le quali una sente che deve esserci, ma come?
Luisa Muraro
Questo titolo che somiglia ad un rebus, e’ il nome di una contraddizione formulata da una donna con queste parole (che cito a memoria): “Capitano a volte delle cose per le quali una sente che deve esserci, ma come?
Lia Cigarini Per rispondere alla domanda che in questo numero pone la redazione di “Via Dogana” – vale a dire se è pensabile e praticabile un senso libero della differenza femminile senza passare per l’emancipazione – mi piace partire dal … >
Laura Minguzzi
Intervista a Anna Lagútcna, imprenditrice di Pietroburgo >
Sergio Bologna Non è facile riaprire oggi una riflessione sull’autotutela dei lavoratori esclusi dal meccanismo di sostegno del cosiddetto welfare, dopo che il filo del discorso sul lavoro indipendente si è interrotto.
Francesca De Vecchi Ho 29 anni, lavoro alla Libreria delle donne di Milano da circa un anno e ho appena iniziato un dottorato di ricerca in filosofia all’Università di Ginevra.
Alberto Leiss
Mi sono chiesto che cosa vuol dire, a proposito del lavoro, nominare il valore simbolico della relazione “in sé”, come fa Lia Cigarini, distinguendola dalle relazioni strumentali, cioè “intrecciate per raggiungere obiettivi dati (ad esempio, posti di potere per governare in nome del bene comune)”. >
Un intervento di Sergio Bologna
L’affermazione, contenuta nel numero di “Via Dogana” dedicato al lavoro, che le donne possono trovare spazi di libertà nel lavoro indipendente, sembra rendere molto inquieta una parte della sinistra con cui continuate a dialogare. >
Un intervento di Francesco Garibaldo
Il numero di “Via Dogana” sul lavoro e le donne solleva alcune questioni quali il ruolo della soggettività e della produzione simbolica nei processi di cambiamento ed il tema della libertà nel lavoro. >