di Margaret Atwood
Nei primi anni Ottanta, scrissi un romanzo che immaginava un futuro nel quale gli Stati Uniti erano disuniti. Parte del Paese si era trasformata in una dittatura teocratica basata sui precetti e la giurisprudenza religiosa puritana del New England del XVII secolo. >
Punto di vista
Swamy, dai banchi di scuola al David di Donatello
di Franca Fortunato
Jonas Carpignano regista e sceneggiatore italoamericano da alcuni anni vive a Gioia Tauro e negli ultimi suoi tre film, Mediterranea, A Ciambra e A Chiara, ha raccontato vicende di terra di Calabria. >
Una civiltà a radice femminile tiene al centro la relazione
di Marina Terragni >
La questione maschile
di Laura Colombo
Da qualche giorno siamo funestate da notizie a dir poco sgradevoli, come se non bastasse la guerra >
Se ad essere violente sono piccole donne, allora bisogna studiare il femminismo
di Tiziana Nasali
Una decina di ragazzine, fra i quattordici e i quindici anni, mesi fa ha costituito una banda con lo scopo di aggredire verbalmente e fisicamente coetanee più deboli (body shaming, insulti razzisti, schiaffi, pugni…). >
Lo annuncia la Nato: «Siamo in guerra», e nessuno in Italia ce lo ha detto
di Luciana Castellina
Quelli che abbiamo passato sono stati tre giorni nei quali si è impennata la curva dell’escalation bellica, che comincia tuttavia a produrre qualche crepa nel fronte guerriero. >
L’escalation delle parole
di Ida Dominijanni
La guerra in Ucraina fra dicibile e indicibile, visibile e invisibile. Arruolamento delle opinioni, scia violenta della pandemia, prepotenza delle immagini. >
Lucetta Scaraffia: “Io dico ‘utero in affitto’ perché trasforma il bambino in un prodotto che si fabbrica”
di Lucetta Scaraffia
Nel corso del dibattito che si sta svolgendo su questo giornale sulla possibilità di avere un figlio attraverso il ricorso all’utero in affitto è tornata più volte, da parte dei sostenitori o meglio sostenitrici di tale pratica, una accusa: chi è contrario la definisce utero in affitto, mentre dovrebbe dire «gestazione per altri» che diventa l’acronimo GPA. >