di Maria Nadotti
Sotto tregua Gaza. 2009-1956 (Italia 2009, 33m), cortometraggio >
Punto di vista
Aiutiamo Israele a uscire dal brutto vicolo cieco
di Gad Lerner
Si può aiutare Israele a sfuggire al vicolo cieco in cui sta cacciandosi, nell’illusione di poter sopravvivere solo grazie alla sua forza militare? Oggi la società israeliana è angosciata dalla sensazione che il mondo non comprenda il trauma vissuto a partire dal 7 ottobre. E questa incomprensione rischia di produrre conseguenze catastrofiche. >
Parla per te
di Vita Cosentino
L’intento di questo numero di Via Dogana3 è rimettere in circolo la parola autocoscienza, riprendendo dagli scritti di Carla Lonzi elementi che approfondiscano per l’oggi il suo significato e la sua pratica. >
«Non scrivete il nome di mio padre su una bomba»
di Lucia Capuzzi
«Non scrivete il nome di mio padre su una bomba». È stato questo il toccante appello di Yoatam Kpnis, figlio ventinovenne di Liliach Lea Havron ed Eviatar Kipnis, gli italo-israeliani assassinati da Hamas nell’attacco al kibbutz di Be’eri dove vivevano >
Con la Carovana dei libri fra i villaggi terremotati
di Arianna Di Genova
Parla la libraia marocchina Jamila Hassoune, ospite al 900fest di Forlì dedicato alla scuola. «Penso di essere riuscita, negli anni, ad accendere una scintilla di curiosità in chi ha partecipato. Il mio progetto nomade nasce dal dialogo e dalla conoscenza» >
La tedesca in me: riflessioni sul conflitto israelo-palestinese
di Anonima
Abbiamo ricevuto una lettera di una cittadina tedesca che vive in Italia >
L’assenza di ascolto che ci rende sorde a noi stesse
di Daniela Santoro
Quando in redazione si è iniziato a parlare di un possibile incontro sull’autocoscienza io, in quanto “Compromessa” e avendo più volte in questa sede parlato della mia pratica di autocoscienza – come ho imparato, successivamente, a chiamarla e a riconoscerla – e dei suoi effetti sulla mia quotidianità e sulla mia vita politica femminista, non ho potuto che accogliere questa proposta con un sorriso a trentadue denti (direi trentuno, visto che me ne manca uno). >
I frutti dell’autocoscienza
di Silvia Baratella
Io non ho fatto l’esperienza dell’autocoscienza e però ne ho raccolto molti frutti perché ho potuto entrare in un mondo già parzialmente trasformato. >