2 Gennaio 2022
il manifesto

Lo spazio vivente delle architette

di Giulia Menzietti
«A partire dall’ultimo quarto del XIX secolo, la strada percorsa dalle donne nel campo dell’architettura per raggiungere una giusta emancipazione e riconoscibilità in un universo di fatto maschile non solo è stata lunga, ma anche segnata da momenti storici e professionali diversi >

18 Luglio 2019

Storie nella storia. Leggendaria per l’estate 2019

Segnaliamo l’ultimo numero di Leggendaria (n. 136, luglio 2019), intitolato “Storie nella storia”. «Mette a fuoco un genere di sempre maggiore successo: il romanzo storico, che vede una forte presenza di firme femminili, oltre a una attenta riflessione su che cosa oggi possiamo definire Storia, e come raccontarla». >

14 Aprile 2019
Exibart

Alla Fabbrica del Vapore, 40 artiste per una nuova storia dell’arte. Il racconto di Francesca Pasini

40 artiste in mostra alla Fabbrica del Vapore e una serie di incontri culturali e a sfondo politico, per raccontare una nuova storia dell’arte. Ma “Vetrine di Libertà – La Libreria delle donne di Milano, ieri, oggi”, in esposizione alla Fabbrica del Vapore fino al 6 giugno, parla anche di uno spazio di incontro, riflessione e immaginazione, ora in via Pietro Calvi e prima in via della Dogana, che con il tempo è diventato un punto di riferimento, aperto al contemporaneo >

11 Dicembre 2018 ore 18.30

Lotte politiche, storia e desiderio

  Voci inseguite, ascoltate e riascoltate, di donne che tra il ‘43 e il ’47 hanno occupato le terre in Sicilia: mosse da un desiderio sproporzionato inventarono pratiche che creavano scompiglio. Non erano femministe, ma agivano come femministe. Gisella Modica, … >

11 Maggio 2018
Duoda

Storia, immaginazione, genealogie: Natalie Zemon Davis e tante altre

di Anna Paola Moretti
Qualche tempo fa, in occasione della presentazione del libro Leda. La memoria che resta, col quale nonostante la scarsità delle tracce documentali avevo ricostruito la vita della diciottenne partigiana fanese Leda Antinori, Barbara Montesi, una giovane storica dell’Università di Urbino, aveva accostato quel lavoro alle modalità di ricerca utilizzate da Natalie Zemon Davies, suscitando la mia curiosità. >