Serena Bournens
Ottocento milioni. Sono le case nel mondo che non hanno un rubinetto dell’acqua. Diciottomila. Sono le bambine africane che la mattina, invece di andare a scuola, si mettono una brocca in testa e l’acqua che serve loro per sopravvivere la vanno a raccogliere a chilometri di distanza. Dodici milioni. Sono le persone, in gran parte minori, che ogni anno muoiono per colpa dell’acqua. Perché è inquina perché, peggio ancora, è carente. Quattro. Sono i litri d’acqua che un cittadino del Gambia può consumare al massimo in un giorno. Trecento, quelli che consuma in media un cittadino americano o europeo. >
Beni comuni – dalla stampa
Uno sguardo sul mondo
Serena Bournens
Sono 31 i Paesi nel mondo e un miliardo e 400 mila persone che non hanno accesso all’acqua pulita. Il Paese che ha a disposizione le maggiori risorse idriche è la Groenlandia (con 10 milioni di metri cubi annui pro capite); quello con minori riserve è il Qatar (con 94 metri cubi). >
O lavoro o acqua: il ricatto sui poveri
Marinella Correggia
Nel piccolo stato indiano del Kerala un oscuro consiglio locale sta tenendo testa a un colosso multinazionale. Lo scontro è ormai classico: da un lato i diritti fondamentali di comunità locali (spesso povere) sulle risorse vitali dell’area, dall’altro gli interessi di giganti che producono ma creano un certo numero di posti di lavoro (per poveri), il tutto con la connivenza delle autorità regionali o statali, e con un ruolo talvolta progressista e talvolta conservatore da parte dei tribunali. >
I nuovi, semplici eredi di Sankara
Marina Forti
«J’ai fait la Côte d’Ivoire», dice Hamidou Ouedraogo, «ho fatto la Costa d’Avorio», che significa: ho fatto anni di duro lavoro come migrante. Il signor Ouedraogo è nato nel 1945 a Tanlili, nel nord-est del Burkina Faso, e la sua esperienza di emigrante nelle piantagioni ivoriane gli ha fornito l’ispirazione per ciò che definisce «un progetto per migliorare la vita» delle famiglie contadine. Oggi la Union Namanegbzanga des Groupements Villageois de la zone de Tanlili, o Ungvt, è un riuscito esperimento di barriera contro la desertificazione e difesa dell’ambiente. >
Così le terre di tutti diventeranno private
***questo articolo ci è stato inviato da un alto magistrato, che preferisce restare anonimo
Dal collettivo al mercato Oggi il via libera libera alla legge di riforma degli usi civici. Le proprietà da secoli destinate a un uso pubblico potranno essere privatizzate con una dichiarazione del sindaco >
Sette mesi per la «res publica»
Guglielmo Ragozzino
A Roma l’iniziativa patrocinata dal manifesto
Riprende il discorso di Riccardo Petrella sulla cosa pubblica in tema di beni comuni. I presenti a una importante discussione romana propongono di tenere alta, da qui ad aprile, la questione a livello della politica e soprattutto dell’opinione pubblica. >
Conoscenza in copia privata
Arturo di Corinto
Aristotele, Cartesio, Spinoza, Locke, Kant, Heidegger, Foucalt, Lyotard, Dennett e altri ancora. Generazioni di filosofi si sono arrovellati sul tema della conoscenza ed essa, la conoscenza, così presente e così sfuggente è da sempre il tema centrale di tutta la riflessione filosofica. >
Il vento del Canada e i semi maledetti
Come un contadino canadese, il cui campo è stato invaso da semi ogm portati dal vento, sta resistendo da anni alla causa intentatagli dalla Monsanto per «furto». Una lezione per tutti gli agricoltori, compresi quelli che usano erbicidi.
E’ stata definita «Davide contro Golia». E’ la causa persa fino a oggi da Percy Schmeiser, agricoltore, contro Monsanto, multinazionale statunitense produttrice di semi geneticamente modificati ed erbicidi. >