Orsola Casagrande
Cinzia Bottene, del presidio permanente accusa: «Ora media e politici tentano di oscurarci, ma sarà un grande corteo. Il governo è avvisato»
Approfondimenti
Lettera recapitata l’8 marzo 2007 da una delegazione di donne “no Dal Molin” alle donne americane della caserma Ederle di Vicenza …
di le donne del no al dal Molin
Seguendo un filo mai smarrito, che unisce le donne da secoli sui valori della dignità, della parità, della libertà e nel rispetto della persona e dei diritti, veniamo qui oggi 8 marzo 2007 con una riflessione in più, quella sulla pace. >
Il desiderio mancato dietro la violenza maschile
Da uomo, penso che la questione posta dalla manifestazione del 24 novembre contro la violenza sulle donne non stia tanto, per noi uomini, nel dilemma partecipare-non partecipare. >
l desiderio mancato dietro la violenza maschile
Pietro Bianchi* Da uomo, penso che la questione posta dalla manifestazione del 24 novembre contro la violenza sulle donne non stia tanto, per noi uomini, nel dilemma partecipare-non partecipare.
Invito alla manifestazione del 15 dicembre 2007 a Vicenza
Cara Silvia,
ti scriviamo per invitarti alla manifestazione che stiamo organizzando per il 15 dicembre. Per la verità si sta lavorando per la costruzione di più iniziative, che dovrebbero tenersi nelle giornate del 14, 15, 16 dicembre, ma il calendario ancora non è pronto. >
Il sì della donna non si può saltare
la discussione pubblica sui delicati temi dell’inizio e della fine della vita si è di fatto appiattita sul linguaggio dei diritti e va a parare sempre nella legge, come se tutti condividessero il medesimo ordine simbolico, maschile, individualista, giuridicista. >
Stiamo tornando al vittimismo?
La Libreria delle donne ha orgnizzato per sabato 1 dicembre 2007 un incontro di riflessione sulla manifestazione di sabato 24-11 e sui manifesti contro al violenza sulle donne, con questo titolo: stiamo tornando al vittimismo? >
Il sì della donna non si può saltare
Clara Jourdan
[…]
I puntuali e ripetuti interventi delle gerarchie cattoliche su testamento biologico, eutanasia, staminali, procreazione assistita, aborto, vengono spesso contestati in nome della laicità, intendendolo quindi come un conflitto tra poteri, e in nome dei diritti individuali. È questo che secondo me fa problema oggi, più problema delle stesse pretese normative della Chiesa: la discussione pubblica sui delicati temi dell’inizio e della fine della vita si è di fatto appiattita sul linguaggio dei diritti e va a parare sempre nella legge, come se tutti condividessero il medesimo ordine simbolico, maschile, individualista, giuridicista. >