Stefano Sarfati Nahmad Hai fatto una strage di bambini e hai dato la colpa ai loro genitori dicendo che li hanno usati come scudi. Non so pensare a nulla di più infame.
Pratiche di lotta
Quei bambini, il bersaglio più comodo
Vittorio Arrigoni Sfilano timorosi con gli occhi rivolti in alto, arresi ad un cielo che piove su di loro terrore e morte, timorosi della terra che continua a tremare sotto ogni passo, che crea crateri dove prima c’erano le case, le scuole, le università, i mercati, gli ospedali, seppellendo per sempre le loro vite.
Cari Politici, non si può tacere
Luisa Morgantini
Non una parola, non un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. Dove sono i Veltroni, con i loro I care, come si può tacere o difendere la politica di aggressione israeliana.
Il tradimento degli intelletuali
Paolo Barnard
Marco Travaglio ha appena scritto un commento su Gaza, diramato dalla sua casa editrice Chiarelettere, che inizia così: “Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un’organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani”.
Chiamare politica il fare società
Stefano Sarfati Nahmad La politica, intesa come politica di rappresentanza e di potere, soccombe sotto le bombe israeliane. Veramente era già morta sotto tutte le bombe cadute in quella striscia di terra, ma come una zombie ogni volta si è rimessa a camminare, e nemmeno la sua ultima immagine post-moderna, giovane bella e di colore, potrà trasformarla in un essere vivente.
Mettiamo radici al Dal Molin
Mail di Anna Faggi
Un mese fa avevamo lanciato l’appello “Mettiamo radici al Dal Molin” per acquistare un terreno per il Presidio Permanente; ora abbiamo quasi ultimato le procedure burocratiche: di seguito vi riproponiamo l’appello, mentre per sapere come partecipare all’acquisto collettivo v. l’allegato. >
Manifestazione del 17 Gennaio 2009 a Roma per Gaza
Nei giorni scorsi in molti abbiamo espresso preoccupazione per lo scenario in cui giungiamo all’appuntamento del 17 che vede due manifestazioni con molti limiti speculari.
All’Italia che non è rimasta a guardare
Iniziamo a costruire nelle nostre città, nelle nostre comunità, nelle scuole, nei luoghi di lavoro una grande partecipazione, per essere in tanti e tante ad Assisi e gridare: C’è un modo per evitare il massacro di civili.
