8 Marzo 2018
il manifesto

La storia delle molestie lanciata da un hashtag

di Alessandra Pigliaru
Si intitola #quellavoltache – Storie di molestie ed è un volumetto edito dalla manifestolibri (pp. 111, euro 8), disponibile da oggi a segnalare una congiuntura simbolica importante: l’otto marzo non può che configurarsi come pratica e tessitura della lotta. >

9 Dicembre 2016

I semi di un metodo vivente

di María-Milagros Rivera Garretas
La storia vivente è nata nel 2005, nel contesto della Libreria delle donne di Milano, in un gruppo di politica delle donne che allora si chiamava Comunità di pratica e riflessione pedagogica e di ricerca storica >

1 Aprile 2016

Le Vicine di casa incontrano una pratica soggettiva che fa la storia

L’Associazione delle Vicine di casa di Mestre ha dato alla luce un prezioso libretto dal titolo “La pratica della Storia vivente”, disponibile anche presso la Libreria delle donne di Milano; si tratta degli Atti dell’incontro del 26 settembre 2014 al Centro Culturale Candiani di Mestre per discutere il numero 95 (2012) della rivista DWF in aperto confronto con altre modalità di scrittura della storia. >

1 Marzo 2014 ore 18.00

Tra storia e memoria. La guerra di Mariulì

Tra storia e memoria. Ne La guerra di Mariulì (Il ponte vecchio 2012) questi confini scompaiono e Anna Paola Moretti riconosce che la storia si costruisce sempre sulla memoria di ciascuna/o e fa della vicenda personale femminile, con la sua … >

5 Agosto 2013
cettinatiralosiblognotes.wordpress.com

Storia di un desiderio femminile…

di Cettina Tiralosi
Storia di un desiderio femminile agente un cambiamento nelle scelte tra il tramonto e l’alba.

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19 Aprile 2013
DWF La pratica della storia vivente

Quando la storia ha strade impreviste.

di Serena Fuart

“Credo che partire proprio da quelle situazioni che in noi hanno suscitato sentimenti negativi, o perlomeno contraddittori, sia un buon inizio perché essi costituiscono un sintomo, una spia che le interpretazioni dominanti, quelle del sistema patriarcale e capitalistico, non riescono a dire, qualcosa che la nostra esperienza viva ci fa sentire e che tuttavia non ha ancora parole. È un lavoro di scavo possibile ma difficile da fare tutto da sole e la costituzione di una comunità di ricerca aiuta a continui aggiustamenti per avvicinarci sempre di più a una verità che non è solo interiore ma offerta a tutte e tutti.” Così scrive Luciana Tavernini, una delle autrici del numero di DWF – La pratica della storia vivente.

 

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