Maria Luisa Boccia
In una situazione segnata dalla guerra in Iraq, ho sentito, da parte di donne impegnate da decenni in una politica non centrata sul potere e sulla legge, formulare un dubbio sfiduciato sulla possibilità che la loro pratica riuscisse ad affermarsi rispetto a quello che appare un irresistibile, e sempre rigenerato, predominio della forza. >
La costola di Adamo
Diogene, le femministe e i maschi d’oggi
Mario Ferrari
I percorsi del femminismo hanno scombinato gli stereotipi tradizionali relativi a uomini e donne e hanno reso possibili esperienze di sé in rapporto agli altri/e che accadono al di là d’ogni prefigurazione. Ai processi di liberazione femminile inizialmente gli uomini non hanno preso parte, se non come attenti o interessati osservatori, in alcuni casi; in altri, o ne sono rimasti estranei o, se invasivi, sono stati messi alla porta. >
Maschi, crisi del femminismo e donne in carriera
Angela Cozzi
Ho letto la risposta in cui lei ha dato conto delle opinioni di Elizabeth Badinter, Eugenio Scalfari e sue, in materia di femminismo.
Può darsi che abbiate ragione e che davvero il “separatismo” sia all’origine della crisi che ha messo le donne su una via sbagliata, e ci ha fatto smarrire la via. >
La verità delle donne
Beppe Sebaste
Nel 1987 usciva un libro scritto da un gruppo di filosofe detto Diotima, dal titolo Il pensiero della differenza sessuale. Contestava alla cultura occidentale di “non avere elaborato in sapere il fatto della sessuazione della specie umana”, e quindi non aver reso conto del fatto che “la differenza sessuale affetta il soggetto stesso dei discorsi e delle conoscenze, così come lo affettano altre sue elementari determinazioni, quali la collocazione spazio-temporale o l’essere individualmente mortale”. >
Per forza o per amore?
Luisa Muraro
Lo spettacolo della forza è letteralmente impressionante e qualche volta spaventoso: si imprime a tutti i livelli, fino ai nervi e ai muscoli. La legge del più forte, quando la vediamo all’opera, ci entra nella mente e sbaraglia i ragionamenti. C’è poco da fare. >
Violenza: un discorso da mettere sottosopra
Di Giordana Masotto
Anche negli anni ‘70 non mi sentivo fisicamente insicura. Camminavo a notte fonda nelle vie di Milano, dopo quelle riunioni di donne, lunghe lunghe, e tornavo a casa piena di pensieri e di emozioni. Radiante. Non ci pensavo quasi mai, ma avevo la sensazione che fossimo padrone delle strade, che niente ci avrebbe colpito.
Idoli infranti
Alberto Leiss
Questi appunti – volutamente in forma di abbozzo – sono stati letti per aprire una discussione svoltasi presso la Libreria delle donne di Milano e voluta dall’Associazione per il rinnovamento della sinistra, in vista di un secondo convegno per sviluppare l’analisi sulla crisi capitalistica avviata con l’incontro pubblico “Idoli infranti”, tenuto a Milano nel giugno 2002. >
Non ne possiamo più della violenza
Uomini di Pinerolo
Le cronache quotidiane dei mass media ne sono piene, anche se ci offrono solo i casi più eclatanti. Ma non ne possiamo più che così tanti uomini continuino a violentare, stuprare, uccidere donne, bambine e bambini e altri uomini. Questi uomini, che alimentano i conflitti interpersonali e la guerra tra i sessi con la presunzione e l’incapacità al dialogo, pianificando poi e realizzando anche stragi familiari come unica soluzione possibile, interpretano, a nostro avviso, la stessa logica che muove i gerarchi del mondo a creare, prima, le situazioni di conflitto e ad affrontarle, poi, con la violenza della loro prepotenza.