di Paola Mammani
Nell’introduzione all’edizione del 1990 di Flying, In volo, Kate Millett scrive:
«…C’è un’intera generazione di giovani donne nelle cui mani voglio affidare questo libro…». >
Letture
Considerate che avevo quindici anni
di Alessandra Pigliaru Novecento. Torna alla luce dopo settant’anni, grazie al lavoro storico di Anna Paola Moretti, il diario della giovane partigiana di Chiaravalle Magda Minciotti, deportata per lavoro coatto nei lager Siemens a Norimberga e Bayreuth Lunghe e ordinate trecce … >
Molti peccatori e pochi santi nei racconti di Flannery O’Connor
di Marisa Caramella
In libreria, Tutti i racconti, di Flannery O’Connor pubblicati da Bompiani. Vi proponiamo un estratto della prefazione curata da Marisa Caramella, ringraziando l’editore per la gentile concessione. >
L’Arminuta, che riparò l’abbandono con l’ordine del cuore
Alessandra Pigliaru
«Io non conoscevo nessuna fame e abitavo come una straniera tra gli affamati». A distanza di circa vent’anni la voce narrante dell’ultimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio racconta la propria speciale vicenda: quella di essere, come recita il titolo del libro, L’Arminuta (Einaudi, pp. 176, euro 17,50) ovvero, nella lingua della comunità che la battezza, la ritornata. >
La scommessa materiale e simbolica di un’epoca
di Manuela De Leonardis – «Paola Mattioli. Sguardo critico di una fotografa» una densa monografia di Cristina Casero >
Etty Hillesum e l’audacia di pensare il bene del mondo
di Alessandra Pigliaru
A partire da «Donna di parola», un saggio di Antonella Fimiani sulla scrittrice olandese >
T. Dini, La materiale vita. Biopolitica, vita sacra, differenza sessuale
di Carlotta Cossutta
«Pensare, pensare dobbiamo. In ufficio, in automobile, mentre tra la folla osserviamo l’incoronazione, mentre passiamo accanto al monumento dei caduti, mentre percorriamo Whitewall, mentre sediamo nella tribuna riservata al pubblico della Camera dei comuni, dei tribunali, ai battesimi, ai matrimoni, ai funerali. >
Troppo sale
di Maria Giovanna Piano
Negli antichi poemi epici, quelli che abbiamo studiato a scuola, viene sempre il momento in cui l’eroe è invitato a raccontare la propria travagliata storia. Lo fa davanti alla mensa imbandita in suo onore, l’onore che si rende all’ospite, allo straniero, anche quando nulla si sa di lui. Così Ulisse ad Alcinoo, così Enea a Didone: iubes renovare dolorem. >