15 Gennaio 2011
il manifesto

Svuotiamo la Gelmini “dal di dentro”

Maria Rosaria Marella

E’Condivido i contenuti e i toni dell’intervento di Azzariti, Burgio, Lucarelli e Mastropaolo pubblicato sul manifesto del 5 gennaio, a partire dal fatto che hanno scelto di rivolgersi soprattutto a chi, il corpo docente, è stato largamente assente dalle mobilitazioni dei mesi scorsi, ma nell’università pubblica ha responsabilità didattiche, scientifiche e di gestione e dunque può, come gli autori auspicano, mettere in scacco la legge Gelmini, ad esempio facendo ricorso alla giustizia amministrativa in difesa della libertà di ricerca e insegnamento e presidiando i processi di elaborazione degli statuti d’ateneo. >

14 Settembre 2010
il manifesto

La mia pazza idea di incontrarci sullo Stretto

Emma Giannì ( Insegnante precaria)
Dopo due anni di proteste, sta iniziando il terzo: la riforma avanza, i tagli aumentano e l’organizzazione scolastica è sempre più critica e instabile.
Docenti offesi nella loro professionalità, colpiti nel loro lavoro; collaboratori scolastici trattati da parassiti e sminuiti nella loro funzione, come solo chi non ha mai vissuto la scuola dall’interno può fare. Classi intasate contro ogni normale criterio pedagogico, dove gran parte dell’ora passa solo per chiamare l’appello, controllare le “giustifiche” e avere un minimo di contatto umano con i propri alunni. >

1 Settembre 2010
Via Dogana n°94

La rivolta finale della docente

Laura Minguzzi
Tre anni! Dopo tre anni – mi sono detta – la misura è colma e poi vado in pensione e voglio proprio che tutta la scuola ne parli!
Avevo scelto il Parini nella domanda di trasferimento, perché volevo finire la mia carriera scolastica in bellezza. Un mito degli anni sessanta il Parini e quasi un ritorno al principio questo mio movimentato fine di carriera. >

27 Marzo 2010
L'Attacco

Incontro con Alba Sasso, a Foggia

Katia Ricci
In questa settimana due notizie che vengono dalla scuola si sono imposte drammaticamente. Notizie che causano dolore e indignazione: un ragazzo di 18 anni si è suicidato, gettandosi nella tromba delle scale dell’Istituto tecnico industriale di Cerignola. Certo non è colpa della scuola, ma è segno di un profondo disagio. Come ci si può accorgere dei segni di sofferenza di un ragazzo in un’aula sovraffollata? >

4 Marzo 2010
l'Unità

Quel che possiamo fare

Stefano Rossetti
Nell’oceano di balle governative sulla scuola, che molti giornali diffondono, «l’Unità» spicca per la serietà delle fonti e delle testimonianze. Vorrei aggiungere ad esse quest’ordine del giorno, che il Collegio Docenti dellamiascuola, il Liceo Curie di Pinerolo ha approvato il 23 febbraio, quasi all’unanimità ( 2 voti contrari su 80, nessun astenuto ). >

17 Febbraio 2010
il manifesto

“Cari bimbi rom, grazie per essere nostri scolari”

Irene Gasparini, Flaviana Robbiati, Stefania Faggi, Ornella Salina, Maria Sciorio, Monica Faccioli
Ciao Marius, ciao Cristina, Ana, ciao a voi tutti bambini del campo di Segrate. Voi non leggerete il nostro saluto sul giornale, perché i vostri genitori non sanno leggere e il giornale non lo comperano. E’ proprio per questo che vi hanno iscritti a scuola e che hanno continuato a mandarvi nonostante la loro vita sia difficilissima, perché sognano di vedervi integrati in questa società, perché sognano un futuro in cui voi siate rispettati e possiate veder riconosciute le vostre capacità e la vostra dignità. >

13 Gennaio 2010
l'Unità

La battaglia politica non più rinviabile è quella per la piena cittadinanza dei bambini immigrati nati e cresciuti in Italia. La programmazione di Imola e Vicenza – L’analisi

Luigi Berlinguer
Da anni tante amministrazioni di centrosinistra praticano politiche educative
di integrazione. Diritto fondamentale è garantire a tutti – non uno di meno –
l’accesso all’istruzione. Forse c’è un’astuzia di stampo leghista nell’idea del
tetto del 30% di alunni immigrati per singola classe e qualunque misura che
cerchi (subdolamente) di ghettizzare quei bimbi va combattuta: l’esito,
brutale, sarebbe una Rosarno sotto altra forma. >

10 Gennaio 2010
CORRIERE DELLA SERA

La maestra elementare: l’ integrazione? Sì, con mille difficoltà

Simona De Santis
ROMA – La maestra Anna Maria Curreli, 43 anni, conosce bene i suoi bambini. Li capisce dallo sguardo. Nella sua classe, su 21 alunni 9 – il 42% – sono stranieri. «Sono la loro insegnante dalla prima elementare – spiega – ora siamo in terza: facciamo un grande lavoro con le colleghe, affinché nessuno dei bambini rimanga indietro con il programma». >