15 Ottobre 2008
Messaggero Veneto

Le classi di inserimento

Elvia Franco
Che ne sa il leghista Cota dell’inserimento dei bambini stranieri nelle classi delle nostre scuole?
Ha mai visto una classe all’opera?
Ha mai visto come le bambine e i bambini stranieri e italiani interagiscono tra di loro?
Ha mai visto i bambini e le bambine italiani applaudire i loro compagni cinesi o marocchini, albanesi o ghanesi in quei momenti magici in cui iniziano ad impossessarsi della nostra lingua e dicono in italiano le prime parole e leggono sul libro di lettura comune e scrivono testi che si fanno capire? >

2 Ottobre 2008
la Repubblica

Le studentesse bocciano l’ora di ginnastica mista

Franco Vanni
Le ragazze non vogliono fare ginnastica con i maschi: hanno paura di farsi male nel gioco e si imbarazzano per gli esercizi davanti ai compagni. Lo dice un’indagine fatta fra gli studenti al liceo classico Berchet e lo conferma il boom delle assenze delle studentesse all’ora di educazione fisica. Da quest’anno nelle scuole superiori si è passati dalle squadre divise per sesso alle lezioni miste e la coabitazione in palestra crea problemi. >

1 Ottobre 2008
Diario

La parola alle maestre

Vita Cosentino e Maria Cristina Mecenero
Un film-documentario per raccontare le ragioni e la qualità della scuola pubblica
La finestra di una scuola. C’è attaccato un disegno (o una rondine di primavera o uno di quei fiori appesi sui vetri). Particolare in primissimo piano. Poi, ad allargare. Inizia così L’amore che non scordo, un film-documentario che parla di storie comuni, senza grandi protagonisti. Quattro maestre (Chiara, Alice, Adriana e Cristina) e un maestro (Bardo), quattro classi e un viaggio per immagini che, tra il 2005 e il 2007, tra Milano, Roma e Bologna, riesce a mostrare (anche a chi vive fuori dalla scuola) quella parte invisibile dei programmi didattici e quello scambio umano, tra insegnante-bambino e insegnante-insegnante, che fanno l’effettiva qualità di una scuola, della nostra scuola. >

30 Settembre 2008
il manifesto

No-Gelmini day and night

Militant A
Sono un genitore della scuola Iqbal Masih della periferia sud est di Roma, in
mobilitazione permanente dal primo settembre e vi scrivo da queste mura che
sono ormai come una seconda casa. Siamo in emergenza, in allarme rosso e non
c’è un’ora da perdere perché dobbiamo bloccare il Decreto Legge 137 del
ministro Gelmini. >

24 Settembre 2008
il manifesto

Maestro unico, una scelta sbagliata

Luisa Muraro
Caro manifesto , a me non dispiace che si dia ascolto alle ragioni di chi è distante dalle posizioni di sinistra, ma l’intervista a Marco Rossi Doria “Sì al maestro unico” di domenica è l’esempio sbagliato di quello che ho in mente. >

20 Settembre 2008
L'Attacco

A scuola con il grembiule e anche con il fiocco….giallo. No alla Riforma Gelmini

Donata Glori
Proprio mentre insegnanti, bambini, genitori, si rincontrano e rinnovano propositi e domande sulla scommessa delicata e bellissima di formare al meglio bambini e bambine, arriva a scompigliare le buone pratiche il decreto della ministra dell’istruzione Gelmini, la quale dopo averci offerto durante l’estate argomenti di discutibile valore: grembiulino sì-grembiulino no, mentre la stragrande maggioranza delle scuole d’Italia già da lunga pezza li fa indossare ai suoi scolari, inviti ad utilizzare il voto in condotta per essere duri contro i duri oggi detti bulli, ora ci allieta con la retorica del “quanto era bello il maestro unico”. >

16 Settembre 2008
la Repubblica

Aule occupate nell’istituto ribelle. “Il docente unico non deve passare”

Tea Misto
Occupazione già dal primo giorno di scuola contro il maestro unico. Si chiama scuola elementare Iqbal Masih e si trova in zona Casilina, nella periferia est della Capitale: è l’istituto capofila del coordinamento “Non rubateci il futuro” che conta circa 70 scuole a Roma e provincia, che dall’inizio di settembre ha visto genitori e insegnanti uniti contro la riforma Gelmini. >

4 Settembre 2008
il manifesto

Maestro unico, scoppia la rivolta degli insegnanti

Andrea Gangemi
All’indomani del doppio colpo di mano del governo sulla riforma scolastica (prima il ricorso d’urgenza al decreto, poi l’introduzione del maestro unico alle elementari nel testo pubblicato sulla gazzetta ufficiale) le prime a muoversi sono proprio le scuole primarie, per le quali la misura significa il taglio di centomila posti di lavoro e la fine del tempo pieno. >