Marina Forti
Ci sono tanti modi di intendere il “dono”. Condividere un sapere, ad
esempio: in tempi di brevetti e proprietà intellettuale, dono può essere mettere a disposizione di altri un’invenzione geniale e utile, una conoscenza, brevettata, perchè bisogna pur combattere i pirati del mercato, ma volontariamente ceduta. Si pensi ad esempio all’ingegnere cubano che ha inventato lo Stabilak. Sotto questo nome va una sostanza che mescolata al latte appena munto permette di conservarlo tra 8 e 24 ore, in mancanza di frigoriferi, senza che vada a male e cominci a sviluppare germi nocivi. L’invenzione è semplice e del tutto naturale. >
Approfondimenti
I beni comuni e la proprietà intellettuale
Sabato 18 dicembre, allo Iulm di Milano il convegno «Condividi la conoscenza: nuovi commons, nuovi diritti» affronterà il problema fondamentale della società dell’informazione: come accedere ai saperi collettivi al di là delle sacre barriere fissate dai brevetti , dal copyright e più in generale dalla proprietà intellettuale? >
La Grande pattumiera del mondo
Vandana Shiva
L’India è stata letteralmente inondata di granate e razzi inesplosi ed esplosi provenienti dall’Iraq e dall’Afghanistan e destinati al riciclaggio come rottami metallici nel momento stesso in cui la sua industria del ferro e dell’acciaio viene distrutta dalle politiche di liberalizzazione e privatizzazione dei commerci. >
Amleto nei villaggi del Burkina
Un progetto di teatro sul tema dell’Aids, con particolare attenzione all’Africa, dove lo spettacolo è nato grazie alla collaborazione di artisti italiani e del Burkina Faso, ha fatto tappa per la prima volta in Europa e in Italia. >
La grande strada
Alessandra Pon
Si fanno tanti incontri su una grande strada. Il primo di Fabrizio è stato con un tamburo, lo djambè, comprato da un ambulante africano a Levanto, durante le vacanze estive, sei anni fa. “L’inverno, poi, a Milano, cercai qualcuno che mi insegnasse a suonarlo, e trovai Marco”. >
La maschera e il volto
Umberto Varischio*, Giuliana Baldi**
Cara amica,
“non c’è problema…” questa frase ha spesso caratterizzato, in una lunga fase della mia vita, la mia risposta a vari di tipi di domande e sollecitazioni provenienti dall’esterno. Non c’era problema: le richieste di altre e altri venivano prima e io ero pronto a rispondere e ad affrontare il loro problema come se fosse mio. >
Il linguaggio delle relazioni
Dal 2003 Pedagogika.it, bimestrale di educazione, formazione e cultura, ritiene rilevante occuparsi di questioni di genere, guardando a come i rapporti tra donne e uomini hanno preso e prendono forma nel contesto dei profondi cambiamenti sociali e culturali intervenuti negli ultimi trenta/quarant’anni. >
DFonne e uomini: paradossi, desideri di parzialità e nuove virtù
Barbara Mapelli
E’ forse necessario, innanzitutto, spiegare perché io renda centrale alla mia riflessione il termine ‘parzialità’.