Cindy Sheehan
Il movimento per la pace americano perde la sua icona più rappresentativa “Questa è la mia lettera di dimissioni da volto del movimento anti-guerra americano”. Tradita, insultata, malata, divorziata, la “peace mom” Cindy Sheehan scrive al “suo” sito: basta, raccolgo i cocci e torno a casa
Pratiche di lotta – stampa
Maggy, che salvò migliaia di bimbi dal machete
Toni Fontana Maggy Barankitse è una donna straordinaria. Sorridente, solare, vestita con coloratissimi abiti burundesi, raffigura un’Africa carica di speranze, che non si arrende davanti alle tragedie. Quando si è trovata dentro la “guerra dei machete” è stata tra i pochi che hanno rifiutato la violenza etnica.
Vicenza non dimentica la base
Orsola Casagrande
Una delegazione di parlamentari di ritorno dagli Usa: «C’è ancora spazio per trattare con Washington»
In migliaia sfilano in corteo fino alla basilica palladiana occupata. La città si mobilita contro la cappa di silenzio che sembra avvolgere la battaglia contro l’allargamento della base americana. E la prefettura su rifiuta di sgomberare gli occupanti
Una buona notizia per il movimento
Giuliana Sgrena
Daniele è libero! Finalmente. Le ultime ore d’attesa sembrano una eternità, per tutti, ma soprattutto per chi deve essere liberato e sa benissimo che si avvicina un momento estremamente delicato: speranze e timori si sovrappongono fino all’ultimo.
Le donne no base scendono in piazza
Orsola Casagrande
8 marzo di lotta Oggi numerose iniziative in programma. Nel pomeriggio un corteo tutto al femminile. Contro la guerra e il progetto del Dal Molin. Polemica con la cooperativa che partecipa all’appalto
“La guerra è illegale, non torno più in quell’inferno”
Patricia Lombroso
Parla il soldato Mark Wilkinson, sotto processo negli Stati uniti per essersi rifiutato di tornare a combattere in Iraq
A Cinzia Bottene
Cara Cinzia,
sono molto contento di averti conosciuto, domenica scorsa, quando insieme abbiamo discorso, davanti a 350 tuoi concittadini, del movimento contro la base, di democrazia e di pace, con Paul Ginsborg e altri (…). E scusa se, quando ti ho incontrato, al presidio di fronte al Dal Molin, ho quasi gridato “ah, tu!”, e mi sono comportato come se ci conoscessimo da anni.
Una campagna per spezzare il silenzio
Geraldina Colotti
«Chiediamo l’intervento delle Nazioni unite nei territori occupati», dice la scrittrice palestinese Suad Amyr, nativa di Ramallah, conosciuta in Italia per il romanzo «Sharon e mia suocera». >
