di Franca Fortunato
«Dove ci conduce il corteo dei figli degli uomini colti?» chiedeva alle donne Virginia Woolf nel suo saggio Le tre ghinee, scritto nel 1938 >
Dalla stampa
«le donne sono potenza e forza creativa»
di Pinella Leocata
Catania. La rete de La RagnaTela ha dedicato questo 8 marzo alla potenza delle donne, alla loro forza creativa, alla capacità di dare la vita e di tutelarla, come in questi terribili giorni di guerra >
La pace deve combattere la guerra prima che scoppi
di Luciana Castellina
Se i nostri governanti e i loro menestrelli, invece di mettersi l’elmetto e intonare inni patriottici per decantare i “valori occidentali” >
L’inconsulto bisogno di un nemico a Est
di Barbara Spinelli
Visto che nessun Paese della Nato o dell’Unione europea vuol entrare in guerra con la Russia, e rischiare uno scontro che implichi il ricorso – intenzionale o accidentale – all’Armageddon nucleare, logica vorrebbe che si tentassero tutte le vie per metter fine alla guerra scatenata dal Cremlino in Ucraina, e al massacro delle città ucraine. >
8 marzo. Ucraina, Bruck: «Sono straziata. Ma alle madri dico: non coltivate l’odio»
di Stefania Falasca
«È possibile che l’uomo non abbia imparato niente? Ripete gli stessi errori, sempre gli stessi, è desolante, un dolore enorme per me che ho vissuto la guerra peggiore». Edith Bruck ha raccontato ancora una volta la sua storia di donna deportata e sopravvissuta alla guerra, al fumo acre della carne bruciata dei suoi fratelli, delle sue sorelle nei forni crematori, in quelle fosse comuni dove inesorabile si è inabissata l’umanità. >
Censura degli artisti russi. L’irragionevole foga delle sanzioni morali
di Mattia Ferraresi
Vladimir Putin è felice di vederci diventare un po’ come lui. Autoritari, paranoici, allergici al dissenso, impermeabili ai pensieri complessi, incapaci di fare distinzioni che fino a qualche giorno fa sembravano elementari. >
Galina, un po’ ucraina, un po’ russa e contro la guerra
di Mariangela Mianiti
Conosco Galina da circa vent’anni. È talmente femminile e a proprio agio in questa sua natura profonda che la chiamo, scherzando, la Marilyn Monroe dei paesi dell’est. >
La guerra nata dalle bugie
di Barbara Spinelli
Perfino l’11 settembre aveva una sua genealogia, sia pure confusa, ma lo stesso non si può certo dire dell’aggressione russa e dell’assedio di Kiev. Qui le motivazioni dell’aggressore, anche se smisurate, sono non solo ben ricostruibili ma da tempo potevano esser previste e anche sventate. Le ha comunque previste Pechino, che ieri sembra aver caldeggiato una trattativa Putin-Zelensky, ben sapendo che l’esito sarà la neutralità ucraina chiesta per decenni da Mosca. >