Serena Orazi, Serena Fredda Continuare a chiedersi il perché dei silenzio delle donne o della loro invisibile presenza nel movimento non può che continuare a suscitare un imbarazzato e imbarazzante silenzio.
Approfondimenti
Bandiere della pace in Iraq
Teresa Sarti Strada Caro direttore, le scrivo per segnalare a lei e ai suoi lettori alcune immagini, nel caso vi fossero sfuggite. Ho visto, durante il Tg3 serale di Pasqua, la breve cronaca di un episodio che assume una altissima valenza simbolica per me e per la gente di Emergency, ma non solo, credo.
Baghdad, Sherazade tra le macerie racconta
Lidia Ravera Narrando storie Sherazade procrastinava l’esecuzione della sua condanna a morte. Lei parlava, e il boia restava in attesa.
La verità delle donne
Beppe Sebaste
Nel 1987 usciva un libro scritto da un gruppo di filosofe detto Diotima, dal titolo Il pensiero della differenza sessuale. Contestava alla cultura occidentale di “non avere elaborato in sapere il fatto della sessuazione della specie umana”, e quindi non aver reso conto del fatto che “la differenza sessuale affetta il soggetto stesso dei discorsi e delle conoscenze, così come lo affettano altre sue elementari determinazioni, quali la collocazione spazio-temporale o l’essere individualmente mortale”. >
Per forza o per amore?
Luisa Muraro
Lo spettacolo della forza è letteralmente impressionante e qualche volta spaventoso: si imprime a tutti i livelli, fino ai nervi e ai muscoli. La legge del più forte, quando la vediamo all’opera, ci entra nella mente e sbaraglia i ragionamenti. C’è poco da fare. >
L’Iraq visto dalla Selva lacandona
Subcomandate insurgente Marcos Secolo XXI. Il nuovo secolo ripete in alto la vocazione del suo predecessore: le proposte politiche trovano fondamento nel dominio e nell’esclusione dell’altro.
Una partita dopo la guerra
Silvia dai Prà Qualche mese fa una minuscola fetta del mondo sportivo iracheno ha lanciato una proposta attraverso la stampa internazionale.
Città-fortezze in trincea
Benedetto Vecchi
Le spiegazioni della guerra degli Usa e dell’Inghilterra contro l’Iraq sono molteplici. Qualcuno ritiene Saddam Hussein un dittatore, pericolososo per il suo paese e per la stabilità internazionale, ragione sufficiente per cacciarlo via con ogni mezzo.