di Francesca Maffioli
La guerra la guerra la guerra è il titolo del primo tomo de Il paese degli altri, trilogia ad opera dell’autrice franco-marocchina Leïla Slimani pubblicata da La nave di Teseo nella traduzione di Anna d’Elia. Nel romanzo il titolo del volume fa capolino nelle parole di Selma, bellissima sorella minore del protagonista, la quale fa il verso a Rossella-Scarlett O’Hara di Via col vento. >
Archivio dell'autore: Massimo Lizzi
Trina Robbins, la militante che disegnò Wonder Woman
di Thomas Martinelli
Californiana di adozione, Trina Robbins (Brooklyn, 1938) è attivissima e non vuole parlare solo di Wonder Woman, pur essendole molto attaccata. In effetti ha una lunga e ampia esperienza creativa, spaziando da protagonista dell’underground femminile a storica di fumettiste riscoperte, da stilista a attivista femminista. >
Non torneremo a essere ancelle
di Anna Maria Ponzellini
Per le donne lavorare da casa negli ultimi mesi è stato particolarmente faticoso. Quali rischi e opportunità dovremmo tenere in conto, dentro e oltre la pandemia >
L’incontro all’Onu, «Donne e abusi, la pandemia sommersa»
«All’inizio della pandemia avevo chiesto un cessate il fuoco in tutti i conflitti nel mondo. Lo chiedo anche per la violenza che ha luogo nelle case» >
Libertà di espressione o schiavitù delle gonadi?
di Clara Jourdan
Quando giorni fa ho sentito a una rassegna stampa che il giornale satirico francese Charlie Hebdo aveva ripubblicato la vignetta offensiva su Maometto che scatenò il sanguinoso attentato del 7 gennaio 2015 alla redazione parigina della rivista, non potevo crederci. >
La ragazza con la pistola
di Simonetta Sciandivasci
Il suo primo romanzo, “Lo spazio bianco”, stava per essere pubblicato, e sulla Repubblica Carla D’Alessio scrisse che Valeria Parrella, se fosse stata un colore, sarebbe stata l’arancione. >
Il dito e la luna – sui femminicidi
di Umberto Varischio
Una giovane donna viene investita e uccisa dal fratello perché ha una relazione d’amore con un giovane transessuale. >
Ruth Bader Ginsburg: pazienza radicale
di Bedatri D. Choudhury
Tutte le mie prese di coscienza femministe sono capitate quando partecipavo a marce e proteste con la mia migliore amica, nei primi anni del college. Ho sempre provato un immediato senso di euforia quando l’aria si riempiva di slogan e grida. Qualcuno gridava: «Cosa vogliamo?». «Giustizia!» noi gridavamo in risposta. >
