5 Ottobre 2020
il manifesto

Leïla Slimani, conflitti irrimediabili all’appuntamento con la grande Storia

di Francesca Maffioli
La guerra la guerra la guerra è il titolo del primo tomo de Il paese degli altri, trilogia ad opera dell’autrice franco-marocchina Leïla Slimani pubblicata da La nave di Teseo nella traduzione di Anna d’Elia. Nel romanzo il titolo del volume fa capolino nelle parole di Selma, bellissima sorella minore del protagonista, la quale fa il verso a Rossella-Scarlett O’Hara di Via col vento. >

4 Ottobre 2020
il manifesto

Trina Robbins, la militante che disegnò Wonder Woman

di Thomas Martinelli
Californiana di adozione, Trina Robbins (Brooklyn, 1938) è attivissima e non vuole parlare solo di Wonder Woman, pur essendole molto attaccata. In effetti ha una lunga e ampia esperienza creativa, spaziando da protagonista dell’underground femminile a storica di fumettiste riscoperte, da stilista a attivista femminista. >

2 Ottobre 2020
In Genere

Non torneremo a essere ancelle

di Anna Maria Ponzellini
Per le donne lavorare da casa negli ultimi mesi è stato particolarmente faticoso. Quali rischi e opportunità dovremmo tenere in conto, dentro e oltre la pandemia >

29 Settembre 2020

Libertà di espressione o schiavitù delle gonadi?

di Clara Jourdan
Quando giorni fa ho sentito a una rassegna stampa che il giornale satirico francese Charlie Hebdo aveva ripubblicato la vignetta offensiva su Maometto che scatenò il sanguinoso attentato del 7 gennaio 2015 alla redazione parigina della rivista, non potevo crederci. >

27 Settembre 2020
Il Foglio

La ragazza con la pistola

di Simonetta Sciandivasci
Il suo primo romanzo, “Lo spazio bianco”, stava per essere pubblicato, e sulla Repubblica Carla D’Alessio scrisse che Valeria Parrella, se fosse stata un colore, sarebbe stata l’arancione. >

24 Settembre 2020

Il dito e la luna – sui femminicidi

di Umberto Varischio
Una giovane donna viene investita e uccisa dal fratello perché ha una relazione d’amore con un giovane transessuale. >

23 Settembre 2020
bitchmedia.org

Ruth Bader Ginsburg: pazienza radicale

di Bedatri D. Choudhury
Tutte le mie prese di coscienza femministe sono capitate quando partecipavo a marce e proteste con la mia migliore amica, nei primi anni del college. Ho sempre provato un immediato senso di euforia quando l’aria si riempiva di slogan e grida. Qualcuno gridava: «Cosa vogliamo?». «Giustizia!» noi gridavamo in risposta. >