5 Dicembre 2005

La legge 194 e la legge 40

Maria Grazia Campari
La questione della legge 194/78 che consente l’aborto, va secondo me affrontata interrogandosi principalmente sul senso dei ricorrenti attacchi all’autodeterminazione procreativa delle donne, un capitolo nel quale si inserisce a pieno titolo anche la legge 40/04 sulla PMA. >

3 Dicembre 2005
la Repubblica

Le donne colpevolizzate

Natalia Aspesi
Si resta frastornati dal fiorire di proposte per convincere le donne a non ricorrere all´interruzione di gravidanza prevista dalla legge 194, da giorni sotto tiro clericoparlamentare: soldi, pochi, durante la gravidanza, oppure soldi, pochi e una tantum, alla nascita, soldi solo alle donne di provata indigenza, oppure soldi a tutte, anche a quelle che già da mesi in vista del lieto evento hanno prenotato a caro prezzo una nanny abilitata solitamente a far crescere piccini di gran casato: e meno male che è stata chiesta dalla sinistra anche la tutela alla maternità per le disoccupate e le lavoratrici a tempo determinato, che oggi quindi, e in tanti distratti non lo si sapeva, non hanno alcun diritto e vengono ancora considerate noiose portatrici di bambini in dovere di arrangiarsi da sole. >

2 Dicembre 2005

Della serie: nulla vi verrà risparmiato

L’UDI, Unione Donne in Italia, reagendo allo stordimento allibito che quasi fa mancare alle donne la parola, a cui si aggiunge il vigile maschilismo di media, agenzie culturali varie e partiti politici non solo di destra, contrappone alcune ragioni alla marea montante di ispezioni, minacce, proposte, tutte contro la dignità e la salute delle donne, contro i Consultori e contro la legge 194. >

1 Dicembre 2005

194 e dintorni

Oriella Savoldi, della Segreteria Flai Cgil Lombardia

E’ viva in me l’indignazione per l’iscrizione nella legislazione italiana e precisamente nella L.40, legge sulla procreazione assistita, della soggettività giuridica dell’embrione: prioritaria rispetto alla stessa soggettività giuridica riconosciuta a una donna, fortemente alimentata in questi tempi nel dibattito politico e nella campagna di colpevolizzazione dell’aborto, che, a partire dal potere ecclesiastico, dai livelli istituzionali e dai mass-media, mette le donne sul banco degli imputati. >

30 Novembre 2005

Qualche idea da discutere: e il diritto alla privacy?

Maria Grazia Campari
Carissime,
rispondo dopo l’assemblea alla Camera del Lavoro di ieri sera, raccogliendo anche l’invito di Assunta Sarlo ad essere propositive Sulla questione privacy in relazione al lavoro che il progetto di legge del Forum delle Famiglie (o Movimento per la vita) propone nei consultori “al servizio della vita” vi è da tenere presente il provvedimento 11 novembre 2005 del Garante per la protezione dei dati personali relativamente alle strutture sanitarie. >

29 Novembre 2005
la Repubblica

Dentro il corpo di tutte le donne

Luce Irigaray
Chi può decidere, se non la donna stessa, se sia in grado o meno di ospitare un altro dentro di sé? Imporre l´ospitalità a chi non la desidera, o a chi non si sente di offrirla, equivale a fare violenza. Chiamiamo questa violenza “occupazione” quando siamo costretti a tollerare nel nostro paese, nella nostra città, perfino nella nostra casa persone che non sono state invitate a venire ad abitare con noi. Fino a ora, non avevamo immaginato una parola che designasse ciò che prova una donna che scopre di avere in sé un ospite che non ha invitato, per di più un ospite con cui deve condividere non solo uno spazio esterno, ma il proprio corpo, il proprio sangue. >

27 Novembre 2005
Liberazione

I troppi silenzi dietro l’aborto

Lea Melandri
Dell’aborto e delle questioni legate alla maternità – legge 194, pillola abortiva, consultori e movimento per la vita, adozione degli embrioni – parlano oggi all’impazzata le massime autorità della Chiesa, dello Stato, della medicina, della giurisprudenza, della cultura e dell’informazione. Tacciono le dirette interessate, le donne che si sono già trovate o che potrebbero trovarsi nella condizione di dover rinunciare a una maternità e quelle che, pur non avendo mai abortito o non avendo più questo problema, ritengono comunque di dover sostenere la scelta delle proprie simili. >