18 Maggio 2004

Lynndie si diverte. E noi?

Ida Dominijanni Leggo che Lynndie England si è divertita, lo giura e lo rivendica. Si è divertita a fare – «nulla di grave, cose di routine » – e si è divertita a fotografare, in allegra combutta con Sabrina Barman, altra simpatica figurina femminile del carnaio di Abu Ghraib. Divertita, ecco.

>

12 Maggio 2004
il manifesto

Uno spettacolo antico

Vittorio Melandri Caro Barenghi, è vero, «i cattivi sono anche inferiori» (La risposta di sabato). E nei panni della iena, la soldatessa Lynndie ci si è messa con le sue mani ben prima che ce la mettesse jena.

>

12 Maggio 2004
Dal sito della DeA

Se il generale è una cattiva ragazza

Bia Sarasini

Sorridente e carina la ragazza fa capolino sulla sinistra della foto, guarda l’obiettivo e alza i pollici, in segno di vittoria. Come una qualunque coetanea in giro per il mondo. Vestita casual ma alla moda, cioè maglietta e pantaloni nei colori militari/mimetici così diffusi in questo tempo di guerra.

>

11 Maggio 2004

Dopo Lynndie più niente è come prima

Ida Dominijanni “Prima i nostri nemici hanno creato l’attentatore suicida. Ora noi abbiamo il nostro attentatore suicida digitale: la macchina fotografica”. Così Robert Fisk sull’Independent di venerdì, ripreso dal manifesto e tradotto dall’Unità di sabato.

>

7 Maggio 2004

ABU GHRAIB Quel trattino fra corpo e piacere

Ida Dominijanni Abituato dall’inflazione del visuale a posarsi sulle immagini veloce e distratto, lo sguardo certe volte non basta: quando bisogna andare sui dettagli è sempre meglio la parola scritta.

>

22 Aprile 2004
Carta

Desta della mamma

Monica Lanfranco

Julia Ward Howe. Fu lei a proporre, nel 1870, l’idea originale per il “Giorno della Madre” la protesta di donne che avevano perduto i loro figli contro il massacro della guerra

>

20 Aprile 2004
il manifesto

Viva Zapatero

Ida Domijanni

Da “L’antieroe che viene dal vuoto”

>

16 Aprile 2004
il manifesto

Dall’India, favole hand made

Francesca Lazzarato

Gita Wolf ha fondato la Tara Publishing nel 1994, e in dieci anni la casa editrice (che ha sede a Chennai, vicino a Madras) è diventata una delle “piccole imprese” più ammirate del mondo, grazie allo splendore della grafica e delle illustrazioni di libri costruiti artigianalmente, spesso stampati a mano su carta fatta a mano, in cui si ritrovano tutta la tradizione visiva dell’India contadina, ma anche le sue leggende, i suoi personaggi, i suoi animali.

>