di Giulia Belardelli
Il caso indiano spiega perché bisogna togliere i brevetti ai vaccini. Parla Morrone (San Gallicano) >
Dalla rete
Una comunista e femminista contro la superstizione del gender
di Luciana Piddiu
Non saranno gli artifici linguistici del politicamente corretto a cambiare i dati reali. La differenza sessuale, che piaccia o no, non è un’opinione. È ciò che ha consentito alla nostra specie di riprodursi e sopravvivere. >
Il peso della memoria. Gaby Weber e il processo Eichmann
di Redazione
Nell’aprile del 1961 si apriva a Gerusalemme il processo al criminale nazista Adolf Eichmann. Quest’anno cade il 60° anniversario. >
Commento d’autrice. Annarosa Buttarelli su “Ritratti di donne”
Annarosa Buttarelli, filosofa e direttrice scientifica della Scuola di Alta Formazione Donne di Governo, tra i fondatori del Festivaletteratura di Mantova, commenta il progetto “Ritratti di donne” (l’Italia di oggi raccontata attraverso dieci storie di donne, protagoniste della scena culturale e creativa, ndr) >
Maternità surrogata: la nuova bandiera della sinistra neoliberale
di Carlo Formenti
Fra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila Marisa Fiumanò, psicanalista lacaniana non sospetta – per cultura e biografia – di nutrire sentimenti bacchettoni, pubblicò una serie di libri e saggi sul tema della fecondazione assistita. >
Giò, che già ci manca: uno sguardo largo con le donne al centro
di Marina Così
iovanna Pezzuoli, intelligente entusiasta e colta, è mancata il 18 aprile. Si definiva “da sempre femminista (con ironia)”: anche questa sua leggerezza lascia a noi di GiULiA. >
Perché temo l’approvazione del ddl Zan nella sua forma attuale
di Francesca Izzo
Gentili senatori, vi scrivo per chiedervi, nella vostra qualità di membri rappresentativi dei partiti di centro sinistra in Commissione Giustizia del Senato, di prestare ascolto alle ragioni che portano me, femminista e da una vita nelle fila della sinistra, e con me molte altre donne, a temere l’approvazione della legge Zan nella sua forma attuale. >
Perché le femministe chiedono di stralciare l’identità di genere dal Ddl Zan
di Monica Ricci Sargentini
Il Ddl Zan va cambiato. A cominciare dalla definizione di identità di genere. A sostenerlo non sono la Lega, Fratelli d’Italia o altre formazioni conservatrici ma una folta schiera di organizzazioni femministe, tra cui RadFem Italia, SeNonOraQuandoLibere, Arcilesbica e Udi, che fanno parte di una rete gender critical globale, presente in 130 nazioni, basata sulla Declaration on Women’s Sex-Based Rights. >