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di Umberto Veronesi

La bellissima notizia dell’assegnazione del Premio Fields — equivalente del Nobel — a Maryam Mirzakhani, rappresenta la smentita definitiva della corrente di pensiero che per secoli ha sostenuta l’inferiorità della mente femminile nelle scienze esatte.

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di Valeria Viganò

La National Portrait Gallery dedica alla mostra «Virginia Woolf, Art, life and vision», poche stanze. Uno spazio ristretto, curato da Frances Spalding, tutto per lei. È la storia di una vita intensa e sensibile che si sfoglia tra molte fotografie, scritti autografi, dipinti, dando la sensazione, se mai vi fosse un dubbio, che la figura che ne esce è eccezionale.

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In rife­ri­mento al suo inter­vento su il Mani­fe­sto del 27 luglio 2014 le chiedo: Per­ché è così scon­cer­tato dalla let­tera di Clau­dio su Metro, che per lei sem­bra cadere “nella trap­pola dell’identità che mette tutta l’erba in un solo fascio?”

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di Cristina Obber
Ospitiamo Cristina Obber, autrice di Non lo faccio più, La violenza di genere raccontata da chi la subisce e da chi la infligge. Il libro è uscito in autunno  e, nel frattempo, è diventato un sito, o meglio un luogo dove raccontare di violenza, di relazioni, di paure e d’amore. E un progetto con i ragazzi delle scuole superiori. Nato come «momento di ribellione all’impotenza» di Cristina, sta diventando un progetto di formazione al futuro.

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“Parent’s Circle”. Un’associazione di genitori palestinesi e israeliani che dopo la morte dei loro figli non hanno rinunciato a vivere insieme. Fino a fare «donazioni di sangue incrociate». Mentre riesplode il conflitto, il primo di tre racconti di pace

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