di Silvia Marastoni
Siamo madri, sorelle, donne tunisine che, nella frontiera del Mar Mediterraneo, hanno perso i propri cari – figli, figlie, fratelli e sorelle – morti o scomparsi a causa delle politiche migratorie europee che negano diritti, storie e vite umane. >
Contributi
A proposito di Gaza: Not in our names
di firmatarie/firmatari
Siamo un gruppo di giovani ebree ed ebrei italiani. In questo momento drammatico e di escalation della violenza sentiamo il bisogno di prendere la parola e dire Not In Our Names, unendoci ai nostri compagni e compagne attivisti in Israele e Palestina e al resto delle comunità ebraiche della diaspora che stanno facendo lo stesso. >
La carrettina verde e il Ponte di corpi
di Silvia Marastoni
In vista del prossimo incontro zoom con Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi (Libreria delle donne di Milano, 12 maggio 2021, ore 20.30-22.30) pubblichiamo il testo con cui l’Associazione Linea d’Ombra di Trieste da loro fondata ha invitato donne e uomini a dar vita, il 6 marzo scorso, a “Un ponte di corpi”. >
Con la lingua esistente
di Luisa Muraro
Desidero far risuonare anche nel sito della Libreria un importante consiglio della linguista Cecilia Robustelli >
La politica della sedia sottratta
di Laura Minguzzi
Ricordo in sintesi i fatti: all’incontro di Ankara del 7 aprile scorso, una signora in giacca fucsia, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, rimane in piedi, senza sedia, e nessuno gliela porge. L’inatteso della differenza sessuale ha colto Charles Michel di sorpresa e ha messo in evidenza l’inadeguatezza di una politica maschile >
Per lo meno discutiamone: PMA (procreazione medicalmente assistita) e dintorni
di Paola Mammani
Sette, settimanale del Corriere della Sera del 12 marzo scorso, dedica un accurato servizio a una recente sentenza (link qui con il servizio che segue, composto dall’introduzione di Flavio Bufi e dai due articoli di Lalli e Rimini >
Finalmente si comincia a capire
di Luisa Muraro
Non importa quanto ci è voluto, ma ci siamo! Finalmente si comincia a capire il senso di quel grande movimento che si è chiamato femminismo >
Care redattrici e collaboratrici di Radio Popolare
di Traudel Sattler
L’8 marzo le lavoratrici di Radio Popolare hanno aderito allo sciopero internazionale delle donne, quindi non abbiamo sentito in giornata voci femminili se non quelle del loro comunicato collettivo e di un altro letto singolarmente da ciascuna a nome proprio. Quest’ultimo mi ha suscitato una profonda irritazione e dopo averlo sentito per l’ennesima volta ho mandato questa mail alla radio >