17 Giugno 2021

Le donne tunisine e “La coperta della memoria”

di Silvia Marastoni
Siamo madri, sorelle, donne tunisine che, nella frontiera del Mar Mediterraneo, hanno perso i propri cari – figli, figlie, fratelli e sorelle – morti o scomparsi a causa delle politiche migratorie europee che negano diritti, storie e vite umane. >

20 Maggio 2021

A proposito di Gaza: Not in our names

di firmatarie/firmatari
Siamo un gruppo di giovani ebree ed ebrei italiani. In questo momento drammatico e di escalation della violenza sentiamo il bisogno di prendere la parola e dire Not In Our Names, unendoci ai nostri compagni e compagne attivisti in Israele e Palestina e al resto delle comunità ebraiche della diaspora che stanno facendo lo stesso. >

7 Maggio 2021

La carrettina verde e il Ponte di corpi

di Silvia Marastoni
In vista del prossimo incontro zoom con Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi (Libreria delle donne di Milano, 12 maggio 2021, ore 20.30-22.30) pubblichiamo il testo con cui l’Associazione Linea d’Ombra di Trieste da loro fondata ha invitato donne e uomini a dar vita, il 6 marzo scorso, a “Un ponte di corpi”. >

19 Aprile 2021

Con la lingua esistente

di Luisa Muraro
Desidero far risuonare anche nel sito della Libreria un importante consiglio della linguista Cecilia Robustelli >

13 Aprile 2021

La politica della sedia sottratta

di Laura Minguzzi
Ricordo in sintesi i fatti: all’incontro di Ankara del 7 aprile scorso, una signora in giacca fucsia, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, rimane in piedi, senza sedia, e nessuno gliela porge. L’inatteso della differenza sessuale ha colto Charles Michel di sorpresa e ha messo in evidenza l’inadeguatezza di una politica maschile >

11 Marzo 2021

Finalmente si comincia a capire

di Luisa Muraro
Non importa quanto ci è voluto, ma ci siamo! Finalmente si comincia a capire il senso di quel grande movimento che si è chiamato femminismo >

8 Marzo 2021

Care redattrici e collaboratrici di Radio Popolare

di Traudel Sattler
L’8 marzo le lavoratrici di Radio Popolare hanno aderito allo sciopero internazionale delle donne, quindi non abbiamo sentito in giornata voci femminili se non quelle del loro comunicato collettivo e di un altro letto singolarmente da ciascuna a nome proprio. Quest’ultimo mi ha suscitato una profonda irritazione e dopo averlo sentito per l’ennesima volta ho mandato questa mail alla radio >