di Franca Fortunato
Il 2 e il 3 giugno 1946 il popolo italiano con un Referendum scelse la Repubblica (12.718.641 voti – 10.718.502 per la Monarchia) ed elesse l’Assemblea Costituente che doveva redigere la nuova Costituzione, nata dalla lotta antifascista e dalla guerra di liberazione dai nazisti tedeschi >
Dalla stampa
Pensare di essere nel corpo sbagliato. Gli adolescenti e la transessualità
di Monika Albert
Sono una psicoterapeuta per bambini e adolescenti. Ogni giorno mi trovo di fronte alla sofferenza, alla malattia, all’angoscia e alla disperazione. >
Che brutti ricordi tornano in mente con la politica del terzo figlio
di Annarosa Buttarelli
Il tema della cosiddetta “denatalità italiana” si presenta all’opinione pubblica come un piatto molto ghiotto su cui avventarsi di corsa. >
La lingua del potere e la lingua della vita
di Franca Fortunato
La tragedia della guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa ci restituisce immagini di donne molto diverse se il nostro sguardo, dentro e fuori l’Ucraina, si sposta dalla scena del potere, dove le donne parlano la lingua degli uomini, alle donne “comuni”, che parlano la lingua della vita >
Stati Uniti, il Paese delle ancelle la mia distopia sta diventando realtà
di Margaret Atwood
Nei primi anni Ottanta, scrissi un romanzo che immaginava un futuro nel quale gli Stati Uniti erano disuniti. Parte del Paese si era trasformata in una dittatura teocratica basata sui precetti e la giurisprudenza religiosa puritana del New England del XVII secolo. >
Swamy, dai banchi di scuola al David di Donatello
di Franca Fortunato
Jonas Carpignano regista e sceneggiatore italoamericano da alcuni anni vive a Gioia Tauro e negli ultimi suoi tre film, Mediterranea, A Ciambra e A Chiara, ha raccontato vicende di terra di Calabria. >
Lo annuncia la Nato: «Siamo in guerra», e nessuno in Italia ce lo ha detto
di Luciana Castellina
Quelli che abbiamo passato sono stati tre giorni nei quali si è impennata la curva dell’escalation bellica, che comincia tuttavia a produrre qualche crepa nel fronte guerriero. >
Lucetta Scaraffia: “Io dico ‘utero in affitto’ perché trasforma il bambino in un prodotto che si fabbrica”
di Lucetta Scaraffia
Nel corso del dibattito che si sta svolgendo su questo giornale sulla possibilità di avere un figlio attraverso il ricorso all’utero in affitto è tornata più volte, da parte dei sostenitori o meglio sostenitrici di tale pratica, una accusa: chi è contrario la definisce utero in affitto, mentre dovrebbe dire «gestazione per altri» che diventa l’acronimo GPA. >
